Disidratazione nei bambini: rischi e prevenzione

disisratazione nei bambini

La disidratazione è particolarmente rischiosa nei bambini poiché non viene percepita immediatamente. I più piccoli, infatti, hanno un metabolismo veloce e necessitano di molta acqua: l’80% del loro peso corporeo è costituito proprio da questo liquido.

I sintomi principali della disidratazione nei bambini sono:

  • Sete intensa e sudorazione
  • Affaticamento con occhi leggermente infossati
  • Perdita di appetito
  • Secchezza di pelle, lingua e fauci
  • Diminuzione del volume urinario
  • Irritabilità e dolori addominali
  • Febbre, mal di testa, nausea
  • Vertigini e sonnolenza
  • Assenza di lacrime

Nei neonati, segnali specifici includono il pannolino asciutto per 7-8 ore, fontanella infossata, urina concentrata di colore giallo intenso e letargia.
Cause comuni:

  • Diarrea e vomito
  • Febbre alta
  • Gastroenterite
  • Malattie croniche (diabete tipo I)
  • Caldo eccessivo
  • Insufficiente assunzione d’acqua

Fabbisogno idrico giornaliero

Il punto dal quale partire è una semplice ma fondamentale domanda: quanto devono bere i piccoli per mantenere il corretto equilibrio di liquidi e sali minerali? Secondo le linee guida internazionali, occorre considerare l’età:

  • 6-12 mesi: 800-1000 ml
  • 1-3 anni: 1100-1300 ml
  • 4-8 anni: 1600 ml
  • 9-13 anni: 2100 ml (maschi), 1900 ml (femmine)

Consigli preventivi

  • Avere sempre una borraccia d’acqua a disposizione
  • Bere prima, durante e dopo l’attività fisica
  • Non aspettare di avere sete per bere
  • Consumare frutta e verdura ricche di acqua (melone, anguria, arance, fragole)

In caso di disidratazione con vomito, diarrea o febbre alta, è importante consultare il pediatra che potrebbe raccomandare soluzioni reidratanti con sali minerali e glucosio. Per i bambini sotto i sei mesi, aumentare la frequenza delle poppate.
La prevenzione rimane fondamentale: abituare i bambini a bere regolarmente è essenziale per evitare problemi di disidratazione.

assumere acqua