Igiene personale con acqua ozonizzata, senza detergenti

acqua ozonizzata per l'igiene personale

L’igiene personale è importante per ogni individuo, al fine di mantenere il corpo in uno stato fisico di benessere. Alla base della pulizia personale c’è l’acqua, che viene utilizzata addizionando elementi chimici che fungono da detergenti per corpo, mani, capelli e igiene orale.
Per ridurre l’impiego di saponi e altre sostanze, l’acqua ozonizzata si rivela una valida soluzione, grazie all’ossigeno attivo che si sprigiona a contatto con la pelle, garantendo un’igiene personale profonda.
Questa tipologia di acqua viene addizionata con ozono, che la completamente pura, priva di batteri, muffe, prodotti chimici o eventuali agenti patogeni. Inoltre l’acqua ozonizzata ha una serie di proprietà:

  • Azione antivirale;
  • Azione antinfiammatoria;
  • Proprietà ossigenanti;
  • Proprietà antidolorifiche.

I vantaggi di utilizzare questo tipo di liquido per l’igiene personale sono enormi, con benefici sul corpo, la pelle, il viso, le mani e i capelli.

La pulizia del viso

Il viso è una delle parti del corpo più esposte agli agenti atmosferici e necessita una detersione profonda. Grazie alla purezza dell’acqua ozonizzata, eventuali microbi o batteri vengono eliminati in modo semplice e veloce. La proprietà antinfiammatoria agisce in presenza di brufoli o in caso di arrossamenti, ripristinando l’integrità della pelle.

Il lavaggio della mani

Le mani vengono impiegate per infinite attività, a contatto diretto con diverse superfici che possono essere poco pulite, quindi trasmettere germi batteri o altri agenti patogeni. Per questo è importante lavarsi le mani spesso, utilizzando acqua calda e detergenti per eliminare lo sporco. Grazie all’acqua ozonizzata la pelle sarà più morbida e luminosa.

lavarsi le mani senza detergenti

L’importanza dell’igiene orale

L’acqua ozonizzata si utilizza anche per l’igiene orale, con effetti positivi sulla salute della bocca. Avere denti forti e sani non è una necessità primaria e un sorriso sano ha conseguenze sia sul proprio benessere, sia sull’estetica.

L’acqua ozonizzata è una realtà che ha rivoluzionato il modo di lavarsi i denti, offrendo sicurezza sia per la propria bocca, sia per gli strumenti utilizzati.

Lavarsi i capelli

L’acqua ozonizzata offre una soluzione naturale perfetta per il benessere dei capelli, offrendo la possibilità di lavarli ogni giorno.

Grazie all’azione dell’ozono, si potrà agire su eventuali danni causati dall’utilizzo continuo di phon e piastre, rafforzando i bulbi piliferi e stimolando la microcircolazione del cuoio capelluto, oltre a detergere il capello da eventuali impurità.

La coltura idroponica è l’agricoltura del futuro

L’agricoltura del futuro dipenderà sempre meno dal suolo e sempre più dall’acqua pura. L’idroponica, per esempio, è una tipologia di coltivazione che permette di sfruttare spazi solitamente non adibiti alla coltura, come ambienti interni.

Il sistema, per come è concepito, ha particolare successo anche in climi inospitali, dove le precipitazioni sono scarse o abbondanti, così come in zone dai terreni troppo sabbiosi o rocciosi.

Che cos’è la coltura idroponica?

La coltivazione idroponica è una metodologia con cui le piante crescono in assenza di terreno, in un ambiente dove ogni parametro viene attentamente controllato. I vegetali, infatti, immergono le proprie radici all’interno di vasche d’acqua, che diventano la loro fonte primaria di sostanze nutritive.

Un’acqua pura e leggera risulta quindi essenziale per portare a termine con successo la coltura idroponica.

Anche se sembra un’innovazione tecnologia all’avanguardia, questo tipo di coltivazione era già nota ai popoli antichi. Sembra infatti che in Mesopotamia – chi abitava vicino a fiumi o corsi d’acqua – ricorresse al suo potere piuttosto che a quello del suolo.

l'acqua l'elemento essenziale nella coltura idroponica

Quali sono gli elementi più importanti per l’idroponica

Come accennato in precedenza, l’acqua è l’elemento fondamentale per creare una coltivazione idroponica. Se leggera e ricca di sostanze nutritive, stimolerà la crescita delle piante in modo naturale.
Non solo, tutto il processo si svolge in ambienti attrezzati con diversi elementi:

  • strutture e telai per conservare le piante
  • luci neon per gestire l’illuminazione
  • timer per controllare i tempi delle diverse fasi di crescita
  • termometri per rilevare la temperatura dell’ambiente
  • umidificatori per gestire il microclima
  • ventilatori per simulare l’azione del vento

Chi volesse avviare una piccola coltura idroponica fai da te a casa o in garage, potrà utilizzare questa lista come base di partenza per gli acquisti. Il consiglio è di iniziare con le piccole piante aromatiche, particolarmente indicate per prosperare con questo tipo di coltivazione.

Basilico, insalata ed erba cipollina sono perfette per inaugurare la coltivazione idroponica casalinga.

Inoltre, l’acqua del purificatore domestico diventa fondamentale per fornire il nutrimento alla coltura idroponica fai da te. Ci avevi già pensato?

coltura idroponica fai da te

 

Chi inquina di più al mondo?

L’inquinamento plastico rappresenta una delle sfide ambientali più gravi del nostro tempo, con effetti devastanti sulla biodiversità e sulla salute degli esseri viventi. La plastica è il terzo materiale più diffuso sulla terra e viene utilizzato soprattutto per prodotti “usa e getta” come per esempio le bottiglie di plastica, le cannucce, i sacchetti, imballaggi etc..

La sua persistenza nell’ambiente dovuta al cattivo smaltimento è una seria minaccia per gli ecosistemi e la salute. Il materiale impiega infatti centinaia di anni a decomporsi, frammentandosi in particelle che si disperdono negli oceani, nei terreni e che vengono accidentalmente ingerite dagli organismi viventi.

Secondo il rapporto Plastics – the fast Facts 2023 di PlasticsEurope i principali produttori di plastica sono Cina, Stati Uniti e l’intera Europa. Questi, trainati da una crescita economica sostenuta e da un crescente consumo di prodotti monouso, contribuiscono in modo significativo all’aumento della produzione globale di plastica.

  • Cina: è il più grande produttore mondiale di plastica e da solo raggiunge il 32% della produzione mondiale.
  • Stati Uniti: nonostante abbiano una popolazione inferiore rispetto alla Cina, sono il secondo produttore mondiale del polimero sintetico con un consumo pro capite particolarmente elevato. Generano il 17% della plastica a livello mondiale.
  • Europa: la produzione di plastica del continente europeo pesa il 14% su quella mondiale.

rifiuti plastici nel mondo

Paesi come la Cina e l’India sono spesso indicati come i maggiori responsabili dello smaltimento illegale di rifiuti plastici. Secondo uno studio pubblicato a settembre 2024 sulla rivista scientifica “Nature”, lo stato cinese in contrasto con i precedenti dati sull’inquinamento che la posizionavano come il maggiore inquinatore al mondo, si colloca al quarto posto con immissioni di plastica inferiori alla Nigeria e all’Indonesia.

Questo miglioramento riflette i progressi nell’incremento delle discariche controllate. È l’India che, invece, risulta essere il paese con maggiore rilascio di plastica nell’ambiente (responsabile di quasi un quinto dell’inquinamento mondiale).

È importante notare che anche i paesi sviluppati, come Stati Uniti ed Europa, sono coinvolti in questo problema. Si stima infatti che ogni anno finiscano nel mar mediterraneo 730 tonnellate di rifiuti.

La consapevolezza della problematica richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga governi, aziende e singoli cittadini e richiede soluzioni a lungo termine. Diminuire la produzione, migliorare lo smaltimento e promuovere l’innovazione sono passi fondamentali per affrontare questa emergenza globale.

Tutti, dal singolo cittadino alle politiche globali, devono svolgere il loro compito per tutelare l’ambiente.

insieme dobbiamo salvaguardare il nostro pianeta

Quali sono le certificazioni del brand Acqualife?

Le certificazioni del Brand Acqualife

Acqualife, azienda specializzata nel trattamento dell’acqua al punto d’uso, propone numerosi prodotti che rispettano le più stringenti normative igienico-sanitarie e garantiscono il benessere di chi li utilizza quotidianamente per avere un’acqua leggera da bere e per cucinare.

I depuratori d’acqua domestici sono realizzati a regola d’arte seguendo processi produttivi efficaci e monitorati, rispettando l’ambiente e la sicurezza sul lavoro di tutti i collaboratori, formati per essere sempre a conoscenza delle novità del settore e gli aggiornamenti normativi.

Ecco quali sono le principali certificazioni del brand Acqualife.

Iso 9001

 

Certificazione Qualità ISO 9001:2015 – Sistemi di gestione per la qualità
Con l’adozione di un Sistema di Gestione per la Qualità l’azienda garantisce il miglior controllo del processo produttivo e della sua efficacia. Non si tratta quindi di una certificazione degli impianti, ma di una garanzia di un elevato standard nella fase progettuale, in quella produttiva e nelle assistenze. Certificandosi ISO 9001, Acqualife si affida a un costante monitoraggio dei processi, volto a un continuo miglioramento nel raggiungimento di elevati standard di efficienza e funzionalità.

 

 

 

 

 

Iso 14001

 

Certificazione ambientale ISO 14001:2015 – Sistemi di gestione ambientale
Tenere sotto controllo l’impatto ambientale di un’attività oggi è diventato fondamentale in termini sostenibili: ecco perché Acqualife ha deciso di impegnarsi in modo sistematico a ridurlo. La certificazione ISO 14001 attesta la volontà e l’impegno aziendale nella sensibilità e nella cura per ottimizzare le proprie attività, con l’intento di impattare sempre meno sugli ecosistemi, salvaguardando l’ambiente.

 

 

 

 

 

Iso 45001

 

Certificazione sicurezza ISO 45001:2015 – Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro
Grazie alla Certificazione ISO 45001, Acqualife garantisce il pieno rispetto delle normative e delle leggi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Con maggior conoscenza, controllo e responsabilità, l’azienda persegue un continuo miglioramento non solo a livello prestazionale, ma anche nella valutazione dei rischi, sia in condizioni normali sia in caso di straordinaria operatività.

 

 

 

 

 

 

Certificazione Igenica

 

Certificazione Igienica UNI EN 1672-2:2009 – Macchine per l’industria alimentare
La scelta volontaria di certificarsi secondo la norma UNI EN 1672-2 garantisce ad Acqualife un maggior controllo sull’igiene dei prodotti. Oltre a seguire i più elevati standard igienici, questa certificazione consente all’azienda di avere una maggiore attenzione sull’aggiornamento delle disposizioni legislative e delle normative.

Come lavare i vestiti da sci, consigli utili

Quando si pensa agli indumenti da sci, è comune credere che l’unico modo per averli puliti e profumati sia recarsi in lavanderia.

In effetti, i tessuti tecnici che li compongono sono molto delicati e hanno bisogno di un’attenzione particolare in fase di lavaggio. Realizzati con tessuti tecnici, devono essere preservati il più possibile e quindi, quando arriva il momento di lavare in lavatrice il completo da neve, bisogna fare molta attenzione.

La prima regola da seguire è sempre quella di leggere l’etichetta, che fornisce informazioni sulla tipologia di tessuto e i trattamenti da evitare. In presenza di macchie, è necessario pretrattarle e poi procedere con il lavaggio in lavatrice. Per preservare ancora di più il tessuto tecnico dei vestiti da sci, il consiglio è di lavare in lavatrice gli abiti capovolgendoli.

Si procede poi con un lavaggio per capi sintetici a una temperatura massima di 30°, utilizzando una piccola percentuale di detersivo, meglio se liquido e naturale, privo di agenti chimici troppo aggressivi.

L’utilizzo dell’ammorbidente è sconsigliato, così come quello di candeggina e smacchiatori. Inoltre, per non compromettere le componenti tecniche dei vestiti da sci è meglio evitate la centrifuga e, una volta estratti dal cestello, di strizzarli con troppa forza.

Ultima nota importante: tute, pantaloni e giacche da sci non dovranno essere inserite in asciugatrice: l’alta temperatura potrebbe infatti danneggiare il tessuto e renderlo meno impermeabile.

La soluzione migliore è consentire un’asciugatura lenta all’aria, appendendo i vestiti da sci in una zona asciutta della casa, per poi attendere con pazienza.

Per lavare in lavatrice il completo da neve e igienizzarlo in profondità, l’ideale è avere a disposizione un ozonizzatore domestico. Questo dispositivo tecnologico, collegato direttamente alla lavatrice, rilascia nell’acqua di lavaggio dell’ozono che, a contatto con i vestiti da sci, si trasforma in ossigeno attivo.

Le sue proprietà pulenti consentono dunque di ridurre al minimo la quantità di detersivo e di ottenere un ottimo risultato con cicli di soli 30 minuti alla temperatura di 30 gradi.

Inoltre, l’ozonizzatore elimina l’elettricità statica all’interno del cestello, rendendo i capi naturalmente morbidi, senza bisogno di utilizzare l’ammorbidente. Con un notevole risparmio energetico, l’ozonizzatore Igenial permetterà di avere vestiti da sci sempre perfetti, senza intaccarne le proprietà tecniche e l’aspetto.

Scioglimento dei ghiacciai, come si può intervenire

Lo scioglimento dei ghiacci e i problemi che ne conseguono

Le conseguenze dei cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento ambientale sono sempre più evidenti: primo tra tutti lo scioglimento dei ghiacciai. La massa di acqua solida che pian piano si sta riducendo, rischia di compromettere in modo irrimediabile gli ecosistemi terrestri.

Il 28 aprile 2021 la rivista scientifica Nature ha pubblicato una ricerca approfondita riguardo lo scioglimento dei ghiacciai e, secondo i dati raccolti, la velocità del fenomeno è pressoché raddoppiata in appena vent’anni. Tra il 2000 e il 2019 il ritiro dei ghiacciai ha disperso in media il 4% del loro volume complessivo a livello globale.

La concentrazione maggiore, dovuta ai cambiamenti climatici, si è registrata nelle aree dell’Alaska e della Groenlandia, seguite dai territori a sud del Canada, dall’Himalaya e da altre montagne del continente asiatico, oltre che dalle Ande. Anche in Nuova Zelanda i ghiacciai si stanno assottigliando come quelli delle Alpi, dove è avvenuta una catastrofe ambientale.

Secondo la stessa ricerca di Nature, solamente il ritiro dei ghiacciai della Groenlandia ha provocato l’innalzamento di un centimetro del livello degli oceani in tutto il mondo. Di questo passo, l’assottigliamento della calotta della Groenlandia porterà a un incremento del livello del mare fino a 23 centimetri nel 2100, come riportato dai dati della rivista Focus.

Stesso discorso per lo scioglimento dei ghiacciai in Antartide. Se scomparisse completamente il Thwaites, agglomerato più grande al mondo, il livello del mare salirebbe di oltre un metro a livello globale. La massa di acqua aggiuntiva potrebbe poi portare a cambiamenti climatici importanti, causando la modifica delle correnti cicloniche.

Uragani, trombe d’aria e precipitazioni alimenterebbero nuovi fenomeni di alluvione, mentre i paesi dell’Equatore subirebbero un aumento degli incendi e dei fenomeni di desertificazione.

Nonostante questi agglomerarti di acqua solida sembrino così remoti e lontani dalla realtà urbana, in realtà impattano in modo significativo sull’approvvigionamento idrico delle città. I ghiacciai sono infatti fondamentali per regolare il ciclo globale dell’acqua e, in loro assenza, l’equilibrio idrologico rischia il collasso.

A partire dalla siccità, che in Italia inizia a far sentire i suoi effetti anche nelle regioni più a Nord.

Lo scioglimento dei ghiacciai potrà cambiare anche l’aspetto degli ecosistemi montani. Secondo gli scienziati, dovremo aspettarci una netta diminuzione di erba e vegetazione rigogliosa nei paesaggi alpini e prealpini.

Le soluzioni sono in mano ai Governi, a cui va il compito di ridurre le emissioni di CO2 per contenere l’aumento di temperature a livello globale. Parallelamente, ognuno può dare il suo contributo con piccole azioni quotidiane che, sommate, potranno fare la differenza.

La scelta di servizi e prodotti a chilometro zero può impattare in modo significativo sulle emissioni di trasporti e stoccaggio. Allo stesso modo, un’alimentazione stagionale consente di limitare le colture e gli allevamenti intensivi. Anche i consumi domestici possono essere ridotti, scegliendo elettrodomestici a basso consumo e facendoli andare solo a pieno carico.

ridurre la c02

5 materiali sostenibili in alternativa alla plastica

il problema della plastica nel nostro paese non è da sottovalutare

Biotecnologi e scienziati sono al lavoro per produrre alternative alla plastica. La diffusione di questo materiale, negli ultimi decenni, ne ha mostrato molti punti deboli, primo fra tutti quello legato all’inquinamento ambientale.

Per questo motivo, da qualche anno a questa parte, si è reso necessario creare delle alternative per mettere un freno al problema.

Sono nati così materiali innovativi prodotti con materie prime vegetali ed ecologiche.

Utilizzare fibre naturali biodegradabili, consente infatti di ridurre l’impatto di packaging e confezioni usa e getta così diffusi a livello globale. Ecco qui le cinque più importanti alternative sostenibili alla plastica.

PEF: Il polietilene furanoato è prodotto dal furano, sostanza estratta dal legno. Il suo brevetto risale al 1951, ma è solo da pochi anni che se ne conoscono le potenzialità come sostituto della plastica. La sua base biologica lo rende più efficiente del PET per realizzare imballaggi e vassoi per alimenti.

Chinina: estratta dagli esoscheletri di scampi e gamberi, la chinina è alla base di nuovi biopolimeri non inquinanti. Recuperando il polisaccaride presente nei gusci dei crostacei, è possibile ottenere materiali biologici dalle proprietà sorprendenti.

Ecolactifilm: Sviluppato da un’azienda francese, l’Ecolactifilm è una pellicola solubile creata con proteine del latte certificate Ecocert ed Ecolabel. È simile al PVA, materiale che si scioglie in acqua e che di solito avvolge i detersivi per la lavastoviglie.

Cheratina: presente in molti vegetali e persino nelle piume di pollo, la cheratina è una sostanza resistente e flessibile, utilizzata per produrre materiali completamente biodegradabili.

Arboform: composto da sostante naturali come lignina e fibre di cellulosa, questo materiale è definito anche “legno liquido”, o liquidwood.

materiale alternativo alla plastica

Qual è la missione di Acqualife

Acqualife è un’azienda leader nella depurazione dell’acqua domestica e del trattamento delle acque al punto d’uso.

Da anni propone impianti di ultima generazione con diversi livelli di filtrazione, che permettono di avere un’acqua leggera direttamente dal rubinetto della propria cucina, sia per il settore commerciale e ristorativo, che per privati.

Si spazia dall’acqua oligominerale a quella gasata, sia a temperatura ambiente che fredda, grazie all’azione di impianti compatti che si adattano a ogni tipologia di cucina. Tutti i prodotti a marchio Acqualife sono realizzati con materiali di qualità grazie a componenti certificati per l’uso alimentare.

Un impegno sostenibile

L’inquinamento plastico dei mari e degli ecosistemi terrestri è ai primi posti tra le cause dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globale. Questo è dovuto a un consumo sempre più massiccio di plastica, compreso il PET con cui vengono prodotte milioni di bottiglie ogni giorno.

Eliminare le bottigliette dalla propria routine quotidiana, optando per borracce riutilizzabili e caraffe da riempire con acqua di qualità direttamente dal rubinetto di casa, è l’opportunità che Acqualife offre a tutti gli italiani.

Oltre a fare del bene all’ambiente, assumere acqua leggera direttamente dal rubinetto della propria cucina porta benefici anche al corpo:

  • Favorisce la diuresi
  • Aumenta la concentrazione
  • Combatte la stitichezza
  • Riduce le tossine

Idratarsi correttamente durante la giornata è fondamentale per far sì che l’organismo metta in modo tutti i suoi processi vitali, mantenendosi in forma.

Scopri di più sulla missione di Acqualife e fai una scelta di benessere per te, la tua famiglia e l’ambiente.

Assumere acqua direttamente dal rubinetto di casa

L’acchiappa colore e la sua funzione all’interno della lavatrice

L'acchiappa colore per la tua lavatrice

L’acchiappa colore è stato inventato negli anni 90 e da quel momento ha rivoluzionato i cicli in lavatrice, riducendo i piccoli e grandi incidenti di lavaggio.

Inserito all’interno del cestello, questo piccolo fazzoletto consente infatti di assorbire eventuali perdite di colore da parte di capi nuovi e colorati, in modo da non macchiare in modo irreversibile gli altri abiti durante il ciclo.

Si tratta di un foglietto di forma rettangolare realizzato con fibre assorbenti che, se inserito nel cestello della lavatrice, è in grado di attrarre e intrappolare il colore, assorbendo eventuali perdite all’interno della lavatrice. La sua introduzione sul mercato ha permesso di dare il via ai lavaggi misti, dove capi scuri e chiari possono essere inseriti insieme nel cestello senza il rischio di incidenti (sempre con le dovute accortezze).

I fogli acchiappa colore permettono anche di assorbire lo sporco ostinato disperso nell’acqua, in modo che questo non si depositi sulle fibre, provocandone l’ingrigimento dei capi. Versatili e semplicissimi da usare, sono efficaci a tutte le temperature.

I panni dell’acchiappa colore sono realizzati senza impiego di microplastiche, poiché composti da fibre naturali che li rendono morbidi al tatto.

Quando vengono inseriti dentro la lavatrice conservano pienamente la loro forma e quindi, alla fine del ciclo, possono essere rimossi dal cestello e gettati negli appositi contenitori dell’immondizia.

Esiste un modo migliore per tutelare l’ambiente e ridurre lo scarto dei fogli e delle confezioni, nonostante l’acchiappa colore sia un prodotto green?

L’ozonizzatore domestico Igenial è la soluzione poiché consente di lavare bianchi e colorati insieme senza creare nessun tipo di scarto.

Grazie all’azione igienizzante dell’ozono, inserito dal dispositivo direttamente all’interno dell’acqua di lavaggio, è possibile effettuare cicli di soli 30 minuti alla temperatura massima di 30° per ottenere un bucato perfetto.

In più, l’ottimizzazione dei lavaggi e la riduzione di tempi e temperature, si traduce in un notevole risparmio di acqua e di energia, ben evidenti in bolletta.

 

Viaggi sostenibili, la guida per spostarsi rispettando il pianeta

viaggi sostenibili

Il fenomeno dell’overtourism sta facendo discutere tantissimo e pone istituzioni e turisti di fronte a scelte drastiche per tutelare il paesaggio e la biodiversità dei luoghi più affascinanti del pianeta.

Quando arriva il momento di prenotare le vacanze, pensare ai viaggi sostenibili è fondamentale per preservare le bellezze del nostro pianeta e non impattare negativamente su popolazioni locali, flora e fauna.

Programmare questo tipo di soggiorni, però, potrebbe non essere semplice se non si hanno bene in mente i propri obiettivi.

Per cominciare, è necessario capire dove andare. Questi sono alcuni esempi di destinazioni green:

  • capitali verdi europee
  • paesi virtuosi
  • paesini di montagna
  • cammini sulle antiche vie e destinazioni di pellegrinaggio

Una volta scelta la meta, si può procedere con la preparazione della valigia. Il consiglio è quello di portare solo l’indispensabile, riducendo al minimo la quantità di vestiti e scegliendo solo prodotti per la cura personale sostenibili.
Per mete vicine, è consigliabile evitare l’aereo – tra i mezzi di trasporto più inquinanti – preferendo soluzioni alternative. Il car pooling può aiutare a diminuire il numero di veicoli circolanti per le strade, oltre a rappresentare una fonte di risparmio sulle spese del viaggio.

Quando possibile, la bicicletta rimane il veicolo più green in assoluto, che permette anche di spezzare le tappe e godersi al meglio i panorami.

Per chi ama il campeggio, dormire in tenda o in camper si rivela un ottimo stratagemma per diminuire la propria impronta ecologica in vacanza.

viaggiare in camper

Infine, esistono poche ma semplici regole universali per garantire al proprio viaggio un’impronta ecologica minima ed essere davvero sostenibili. Ecco le fondamentali:

  • Portare sempre una borraccia
  • Non inquinare
  • Non sprecare cibo e acqua
  • Rispettare la natura
  • Privilegiare buste e contenitori con materiali naturali per conservare i souvenir (ma soprattutto chiedersi se ce n’è davvero bisogno)

Cambiando punto di vista, anche le mete turistiche possono incentivare un turismo sostenibile.

L’Unione Europea ha raccolto 18 indici per monitorare la salute ambientale dei luoghi di villeggiatura attraverso l’Environment Sustainability Performance. Controllarli prima di partire è la scelta più green che si possa fare.

sostenere i viaggi green per salvaguardare la bellezza dei nostri paesaggi