Come pulire le bottiglie di vetro quando si utilizza un purificatore d’acqua

Come lavare le bottiglie di vetro di Acqualife

Chi possiede un depuratore domestico sa che bere acqua di qualità è importante, così come pulire correttamente le bottiglie di vetro che la contengono.

Per tutelare la salute di tutta la famiglia e rispettare l’ambiente, è fondamentale pulire questi contenitori senza inquinare.

Chi li utilizza ogni giorno, infatti, dovrà preoccuparsi di lavarli quotidianamente, seguendo una routine che preveda almeno un risciacquo con acqua calda e una piccola dose di detersivo.

In linea generale, è sconsigliato mantenere l’acqua del rubinetto in bottiglia per più di due giorni senza procedere con il suo lavaggio.

L’aceto è un alleato della pulizia e aiuta a togliere gli odori più ostinati dalle bottiglie di vetro. Basta versarlo all’interno, tappare e agitare, inserendo anche del succo di limone per amplificarne l’effetto.

Per lo sporco più ostinato si dovrà lasciare agire tutta la notte, per poi sciacquare bene la bottiglia e farla asciugare a testa in giù, posizionandola su una griglia.

La combinazione di limone, aceto e riso crudo è un rimedio della nonna che consente di togliere odori sgradevoli, mentre il lavaggio con acqua e bicarbonato è consigliatissimo per pulire bene le bottiglie di vetro.

 

Un altro stratagemma consiste nel far bollire i contenitori di vetro inutilizzati, poiché al loro interno potrebbero accumularsi delle importanti cariche batteriche.

In alternativa anche l’ipoclorito di sodio è efficace per disinfettare le bottiglie di vetro.

I passaggi fondamentali per la pulizia sono:

  • Riempire la bottiglia di vetro di acqua calda
  • Aggiungere aceto per un risultato naturale o, in alternativa, del detersivo
  • Chiudere la bottiglia
  • Agitare con vigore
  • Rimuovere il contenuto dalla bottiglia
  • Pulire con attenzione la scanalatura della chiusura e anche il tappo
  • Lasciare la bottiglia capovolta in modo che si asciughi più rapidamente

Anche il tappo deve essere pulito con attenzione. Meglio evitare di inserirlo in lavastoviglie, procedendo con un panno delicato, specialmente se è in acciaio.

In questo caso, meglio immergerlo per qualche minuto in una soluzione di acqua e sapone, per poi sciacquarlo a dovere.

Alkipaper è il nuovo materiale che sostituisce la plastica

Biocompositi green

Sul mercato si trovano sempre più alternative alla plastica. Tra queste c’è Alkipaper, un materiale ideato per essere compostabile, biodegradabile e sostenibile che nasce da un processo di economia circolare, direttamente dai residui di produzione industriale cartotecnica.

Grazie a questa nuova green technology sviluppata da Alkivio Ssrl Società Benefit e startup dalla multinazionale Novacart SpA in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, saranno risparmiate all’ambiente tonnellate di polimeri di origine fossile.

Alkipaper è ricavato dai residui della produzione della carta. Può essere colorato ed è in grado di sostituire completamente la plastica con numerose applicazioni.

Dal mondo del packaging all’agricoltura, passando al design e allo sport, anche i settori delle costruzioni, della cosmetica, dell’animal care e tanti altri ne potranno giovare. La sua produzione è molto semplice.

I residui della lavorazione della carta vengono trasformati in granuli (pellet) pronti per rifornire di materia prima le aziende che producono oggetti in plastica.

granuli di carta in sostituzione alla plastica

Il materiale sviluppato per essere compostabile, biodegradabile e sostenibile che prende il nome di Alkipaper può essere impiegato nei processi di stampa a iniezione, estrusione, termoformatura, soffiaggio e stampa 3D. Il vantaggio? È compatibile con gli impianti già esistenti e quindi utilizzabile a livello universale.

La startup Alkivio ha realizzato oltre 90 diverse formulazioni con caratteristiche meccaniche e fisiche differenti, per adattarsi alle esigenze di molteplici aziende produttrici.

Nato grazie alla ricerca nel campo delle green technology, questo materiale fa da apripista verso un nuovo modello produttivo.

L’economia circolare sarà infatti sempre più al centro delle politiche industriali, per creare alternative alla plastica che possano fare del bene al pianeta e raggiungere gli obiettivi dettati dall’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.

Quali sono gli utilizzi dell’acqua ozonizzata?

acqua con ozono per tanti utilizzi

L’acqua ozonizzata si forma iniettando ozono nell’acqua, un gas incolore a bassa intensità. Si tratta di un liquido dall’alto potere ossidante, tanto da diventare un potente disinfettante destinato a molteplici utilizzi.

Da diversi decenni il sanificatore all’ozono viene usato per purificare aria, acqua e persino nelle terapie idropiniche termali, poiché all’acqua ozonizzata è riconosciuto il ruolo del più potente virucida e battericida.

Nel campo alimentare l’acqua ozonizzata è impiegata sia nella lavorazione che nel confezionamento e nel lavaggio di prodotti come frutta, pesce, carne e verdura, arrivando a migliorarne la conservazione e la qualità.

L’acqua ozonizzata è ampiamente utilizzata anche in campo medico, per disinfettare lesioni cutanee e trova un largo uso anche in ambito odontoiatrico.

Uno degli utilizzi più rivoluzionari dell’acqua ozonizzata è sicuramente quello dell’igienizzazione durante i lavaggi in lavatrice. É possibile infatti utilizzare questo liquido per ottenere capi perfettamente puliti e sanificati.

Data la composizione sana e pura dell’acqua ozonizzata, questa risulta particolarmente utile quando viene utilizzata in diverse situazioni, per esempio:

  • Per igienizzare superfici e ambienti di ogni tipo;
  • Lavare e conservare gli alimenti, prevenendone il deperimento e allungandone la conservazione;
  • Disinfettare le ferite degli animali, previa consultazione del proprio veterinario.
  • Proteggere e migliorare lo stato dei capelli danneggiati da trattamenti frequenti o dal calore del phon;
  • Per pulire il viso
  • Eliminare batteri e germi che si depositano sulla pelle
  • Previenire la formazione dei brufoli
  • Disinfettare la bocca e per l’igiene orale

La migliore acqua per gli animali domestici, quale proporre.

acqua per gli animali domestici

Quali sono gli alimenti ideali per mantenere gatti e cani in salute? Sicuramente l’acqua del rubinetto è la migliore scelta per gli animali domestici, specialmentre se reso ancora più leggero con un depuratore d’acqua domestico.
Un cane adulto ha la necessità di bere all’incirca 50/60 ml di acqua per chilogrammo di peso. In media, se il vostro piccolo amico peloso pesa 10kg dovrà bere all’incirca 500ml: ovviamente la quantità può variare dal fisico, taglia, gravidanza ed età.

Approssimativamente un gatto di media grandezza dovrà bere dai 25 ai 30ml di acqua per chilo corporeo, un gatto di 5kg dovrà bere intorno ai 150ml.

L’acqua ideale per gatti e cani è quella che il loro corpo ritiene buona e che si presenta inodore e dall’ottimo sapore.

Inoltre, a seconda del residuo fisso, il liquido può risultare più o meno amaro e infastidire le papille gustative degli animali domestici.

Un altro parametro da considerare quando si sceglie la miglior acqua per gli animali domestici è la durezza, determinata dalla concentrazione di magnesio e calcio.

Con un purificatore domestico a osmosi inversa si può offrire un acqua ideale e leggera per tutta la famiglia, amici a quattro zampe compresi.

L’acqua del rubinetto diventa così ideale per gatti e cani, da versare nelle ciotole e impiegare quando si preparano i loro pasti.

L’acqua leggera, infatti, ha la capacità di migliorare il sapore degli alimenti, poiché non porta con sé cattivi odori ed è perfettamente limpida e trasparente.

L’importanza della manutenzione del depuratore d’acqua domestico

I purificatori d’acqua sono dispositivi tecnologici che devono essere mantenuti in perfetta salute per garantire il coretto funzionamento di tutte le loro parti.

Ecco perché la manutenzione del depuratore è un elemento da non sottovalutare fin dal momento dell’acquisto del dispositivo, per garantire l’assunzione di un’acqua di qualità.

I migliori purificatori, infatti, non sono quelli perfetti solo dal punto di vista tecnologico, ma anche quelli che godono del miglior servizio di assistenza a seguito dell’acquisto e dell’installazione.

Grazie all’esperienza degli installatori professionisti che collaborano con Acqualife, il supporto è garantito anche nella fase post-vendita, grazie a cicli di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Ecco le fasi più importanti della manutenzione ordinaria, operate da professionisti formati e sempre aggiornati:

  • Controllo della qualità dell’acqua;
  • Sanificazione tramite acqua con ozono;
  • Pulizia e igienizzazione del beverino d’erogazione;
  • Sostituzione del filtro;
  • Regolazione dei parametri e degli allarmi;
  • Verifica finale dell’impianto e test dell’acqua.

L’operazione iniziale è il controllo della leggerezza e della qualità dell’acqua, attraverso l’analisi del residuo fisso e la regolazione della salinità.

Dopo un check sulla pressione di esercizio dell’impianto e su quella di scarico, si passa poi alla sanificazione dell’impianto, attraverso acqua ozonizzata prodotta da un apposito ozonizzatore che viene collegato alla macchina.

Con questo processo viene abbattuta completamente ogni traccia di batteri, grazie a un’igienizzazione naturale applicata in ogni singola parte dell’impianto.

Una volta pulito in profondità, il depuratore verrà sottoposto alla sostituzione dei filtri, dotati di una capacità di depurazione che varia a seconda dei modelli.

Per concludere la manutenzione ordinaria, verrà svolto un test dell’acqua per verificare che tutti i parametri siano corretti.

L’esperienza degli esperti di Acqualife, unita ai frequenti corsi di aggiornamento, permette di operare con la massima competenza e professionalità e di garantire una tempestiva assistenza per ogni tipologia di impianto di depurazione, sia domestico che aziendale.

Come togliere il calcare in modo naturale dalle superfici

Il nemico numero uno per le tubature di casa e gli elettrodomestici è da sempre il calcare. Ecco perché è molto importante conoscere i metodi per ridurne la formazione o per eliminarlo in caso di accumulo, prevenendo usura e interventi di manutenzione straordinaria.

Esistono diversi rimedi naturali contro il calcare, basati sull’utilizzo di questi prodotti:

  • aceto bianco
  • bicarbonato
  • limone
  • cetriolo

Questi prodotti sia usati singolarmente, sia in coppia, creano la miscela perfetta per eliminare incrostazioni calcaree in casa.

Un metodo molto efficace, può essere quello di realizzare una miscela con:

  • 3 cucchiai di bicarbonato di sodio
  • 1 cucchiaio di aceto caldo

Mescolare fino a che non si forma una pasta densa e applicarla anche con le mani su soffione della doccia e rubinetterie, lasciando agire per almeno 2 ore. Trascorso questo tempo, risciacquare con acqua tiepida per un risultato eccellente.

Un altro rimedio naturale da provare è il limone, dalle proprietà igienizzanti e sgrassanti. Il consiglio è di inumidire la superficie da trattare, strofinare mezzo limone e lasciarlo agire per un quarto d’ora. Successivamente si dovrà applicare un cucchiaio di bicarbonato con una spugna umida sulla zona da trattare. Infine sciacquare e asciugare bene.

Ma come eliminare il calcare dai vetri della doccia? Semplicemente utilizzando 150 grammi di acido citrico e un 1 litro di acqua, versando la miscela in uno spruzzino. Agitare la soluzione energicamente e nebulizzare sul vetro, lasciando agire qualche secondo e passando uno straccio.

Eliminare il calcare dal vetro

L’utilizzo frequente dei rubinetti e del lavello della cucina, porta inevitabilmente alla formazione di ingenti quantità di calcare, se l’acqua delle tubature è dura. Per liberare le tubazioni è necessario combinare bicarbonato e limone, creando una miscela acida all’interno di un recipiente d’acqua.

L’effetto che si otterrà è doppio, dato che da un lato si elimineranno le formazioni di carbonato di calcio, dall’altro l’acciaio Inox di rubinetti e lavelli acquisterà di nuovo lucentezza. Nel caso in cui si debbano pulire le bocche dei miscelatori, sarà possibile smontarli e riporli all’interno della soluzione per alcune ore.

Per eliminare il calcare dai fornelli invece, consigliamo l’utilizzo del cetriolo. Basterà tagliare una fetta, strofinarla sul piano cottura, lasciarla agire per qualche minuto e asciugare i fornelli di casa con un panno pulito.

Per eliminare completamente il problema del calcare, Acqualife consiglia l’addolcitore domestico che, collegato all’impianto idrico della casa, diminuisce la durezza dell’acqua, risolvendo il problema definitivamente.

Perché lavare gli indumenti appena acquistati

Un capo di abbigliamento comprato online, oppure acquistato in negozio, non è pronto per essere indossato.

Uscito dalla fabbrica o dalla sartoria, potrebbe non essere stato indossato da nessuno, oppure già provato da più persone per verificare la taglia.

Inoltre, sono stati eseguiti dei test per rivelare la presenza di organismi sui vestiti nuovi. Il risultato rivela che sui capi di abbigliamento dei negozi è presente un numero di batteri maggiore rispetto a quelli che vengono utilizzati quotidianamente e sottoposti a un lavaggio costante. Lo stesso vale per gli abiti che vengono comprati online.

Ma come effettuare un lavaggio di un nuovo capo? Le soluzioni sono due: a mano oppure in lavatrice.

Nel primo caso si può utilizzare dell’acqua fredda per mettere in ammollo i vestiti nuovi per un paio di ore. In questo modo verrà scaricato il colore in eccesso nell’acqua.

L’unico aspetto negativo è che non si otterrà l’igienizzazione profonda del capo di abbigliamento.

Altra soluzione è quella di utilizzare la lavatrice, scegliendo il programma più indicato in base al tessuto dell’abito.

Il lavaggio dei vestiti nuovi potrà essere effettuato anche con temperature basse, con lo scopo di eliminare tracce di colore e al contempo un’igienizzazione dei capi.

Utilizzando un ozonizzatore domestico, il risultato sarà ancora migliore. Le molecole di ossigeno attivo, che si sprigionano a contatto con il capo, agiscono direttamente sulle fibre, rimuovendo le particelle di sporco, con una pulizia profonda senza utilizzare detersivi aggressivi o alte temperature.

Il risparmio in bolletta si accompagna così alla tutela dell’ambiente, evitando di immettere residui di sostanze chimiche del sapone nell’acqua di scarico.

Utilizzare l’ozonizzatore domestico è essere utile per effettuare un lavaggio degli indumenti nuovi combinando:

  • massima igienizzazione;
  • tutela delle fibre;
  • eliminazione delle sostanze chimiche aggiuntive;
  • salvaguardia dei colori.

Sbiancamento dei coralli, la distruzione delle barriere coralline

lo sbiancamento dei coralli

Lo sbiancamento dei coralli verificatosi negli anni Novanta nella grande barriera corallina australiana, è stato il primo, seguito da altri episodi critici come quello che, tra il 2014 e il 2017, ha colpito il 70% delle colonie mondiali.

I biologi marini sostengono che in soli 30 anni siano scomparsi il 50% dei coralli presenti sulla terra e, se il riscaldamento globale non subirà una battuta di arresto, nel 2050 ne sopravvivrà solo il 10%.

L’aumento incontrollato dei gas-serra e il riscaldamento globale hanno un enorme impatto anche sui mari. Questi assorbono infatti una grande percentuale del calore, provocando un incremento generale delle temperature superficiali.

Tutte condizioni di stress per i coralli che, a causa dell’innalzamento della temperatura, espellono i microrganismi che creano la loro struttura e “scoloriscono”.

Molti scienziati stanno cercando di risolvere il problema dello sbiancamento dei coralli in diversi modi.

Il primo consiste nell’estendere le aree marine protette. In questi luoghi, dove la pesca e la presenza dell’uomo è spesso vietata, si riescono a mantenere i fondali intatti e creare meno stress nelle barriere. In altri casi, invece, si stanno allevando campioni di corallo che sopravvivono al grande stress ambientale.

cambiamenti climatici

Nei vivai marini si lasciano riprodurre per poi essere impiantati nelle aree danneggiate della barriera corallina. Infine, è al vaglio dei biologi la possibilità di introdurre nelle colonie delle specie di alghe che tollerano molto bene l’aumento della temperatura subacquea.

Nonostante le ricerche, l’unico modo per proteggere efficacemente dallo sbiancamento dei coralli è limitare il cambiamento climatico. La morte dei coralli è un grande problema per il nostro pianeta. Le barriere sono infatti luoghi ricchi di biodiversità, dove i pesci si riproducono e si nutrono.

Non solo, molte specie, nascondendosi tra le cavità create dai coralli, sfuggono ai predatori e sopravvivono. Lo sbiancamento dei coralli porta quindi a una perdita di biodiversità, in grado di danneggiare in maniera irreparabile i fondali. Secondo uno studio condotto dagli scienziati della Lancaster University lo sbiancamento dei coralli mette in pericolo la vita dei pesci farfalla.

Questi pesci sono considerati indicatore chiave sullo stato di salute della barriera corallina che, a causa del cambiamento di colore, sono portati a combattere tra di loro consumando preziosa energia vitale.Oltre alla sua bellezza, la barriera corallina rappresenta una fonte primaria di biodiversità marina.

La sua rapida sparizione dovuta anche all’acidificazione degli oceani è un problema di rilevanza globale. L’impoverimento di questo ecosistema, oltre a danneggiare le mete turistiche e mettere a rischio migliaia di posti di lavoro, ha anche conseguenze ambientali notevoli.

Aree costiere molto sensibili, infatti, senza l’azione protettiva delle colonie sarebbero più esposte all’azione dell’erosione e a tsunami di forte intensità.

Acqualife e lo sport, l’unione perfetta

Acqualife sostiene momenti di convivialità e aggregazione ed è partner di numerose iniziative sportive, per sottolineare l’importanza di una corretta idratazione.

Dal 24 al 26 maggio e dal 31 maggio al 2 giugno, l’azienda infatti ha partecipato in qualità di sponsor al Torneo Internazionale di Beach Tennis e alla Tappa Nazionale del Circuito BPER Beach Volley Italia Tour.

Sono stati circa 350 gli atleti che, tra giovedì 23 e domenica 26 maggio hanno partecipato al Torneo Internazionale di Beach Tennis di Castiglione della Pescaia.

Un evento molto importante per gli sportivi, organizzato da Luca Bidolli, che ha raccolto centinaia di spettatori sul Piazzale Maristella, location centrale di fronte alla spiaggia toscana.

I campioni mondiali di questo sport, della categoria femminile e maschile, si sono affrontati sulle note di dj Fonzi, presente per l’occasione.

Di fronte ai campi da gioco, Acqualife è stata presente con il suo stand per sensibilizzare gli atleti sull’importanza di una corretta idratazione e sull’eliminazione delle bottigliette in PET.

 

Anche il weekend successivo, dal 31 maggio al 2 giugno, Acqualife ha presenziato con il suo stand anche alla Tappa Nazionale del Circuito BPER Beach Volley Italia Tour sempre di Castiglione della Pescaia.

L’evento, organizzato da Walter Finocchi, ha visto la partecipazione di coppie accreditate a livello nazionale.

Un’altra iniziativa dove Acqualife non poteva mancare e in cui lo sport era sempre il protagonista, si è tenuta il 9 settembre del 2023 presso il Beach Volley di Civate dove numerose squadre si sono sfidate a beach volley per una competizione locale. Anche in questa occasione lo stand di Acqualife ha promosso l’idratazione con acqua leggera e fresca, a favore della riduzione di bottigliette di plastica, tra le principali fonti di inquinamento.

In attesa di nuovi progetti e collaborazioni, Acqualife è sempre in prima linea per il benessere delle famiglie italiane.

Quando l’idratazione mantiene l’abbronzatura più a lungo

Mantenere l’abbronzatura a lungo è essenziale per non perdere le good vibes dell’estate.

La pelle dorata colorata dai raggi del sole, infatti, ha un fascino che è difficile abbandonare con lo scemare della bella stagione.

Bere acqua per idratarsi correttamente e seguire la giusta alimentazione sono i primi passi per conservare una pelle abbronzata più a lungo.

Con l’esposizione prolungata al sole, i pigmenti dell’epidermide stimolano la produzione della melanina regalando alla pelle il carnato olivastro o dorato tipico dell’estate.

In pochi sanno però che il segreto di un’abbronzatura duratura è legato alla preparazione della pelle e alla giusta alimentazione.

Per non parlare di idratarsi correttamente, azione che aiuta a mantenere l’elasticità dell’epidermide e ne previene secchezza e desquamazione.

Indipendentemente dal proprio fototipo, ovvero dalla quantità di melanina che la pelle è in grado di produrre una volta esposta al sole, la durata dell’abbronzatura può essere prolungata con alcuni semplici accorgimenti.

La prima cosa su cui intervenire è la giusta alimentazione, che dovrà prevedere cibi ricchi di Vitamina C come agrumi, verdure, kiwi e fragole. Albicocca, melone, carota, anguria, lattuga e cicoria sono i migliori alleati per mantenere l’abbronzatura più a lungo.

Bere acqua è il passo successivo per mantenere l’abbronzatura, in particolare è consigliabile optare per un’acqua leggera e ideale come quella purificata con osmosi inversa attraverso dispositivi Acqualife.

Tra sei e otto bicchieri al giorno forniranno il corretto apporto di liquidi all’organismo, aiutandolo a mantenere l’elasticità e la luminosità della pelle.

Inoltre, un’epidermide ben idratata sarà meno sottoposta all’invecchiamento e si manterrà più facilmente in salute.