5 materiali sostenibili in alternativa alla plastica

il problema della plastica nel nostro paese non è da sottovalutare

Biotecnologi e scienziati sono al lavoro per produrre alternative alla plastica. La diffusione di questo materiale, negli ultimi decenni, ne ha mostrato molti punti deboli, primo fra tutti quello legato all’inquinamento ambientale.

Per questo motivo, da qualche anno a questa parte, si è reso necessario creare delle alternative per mettere un freno al problema.

Sono nati così materiali innovativi prodotti con materie prime vegetali ed ecologiche.

Utilizzare fibre naturali biodegradabili, consente infatti di ridurre l’impatto di packaging e confezioni usa e getta così diffusi a livello globale. Ecco qui le cinque più importanti alternative sostenibili alla plastica.

PEF: Il polietilene furanoato è prodotto dal furano, sostanza estratta dal legno. Il suo brevetto risale al 1951, ma è solo da pochi anni che se ne conoscono le potenzialità come sostituto della plastica. La sua base biologica lo rende più efficiente del PET per realizzare imballaggi e vassoi per alimenti.

Chinina: estratta dagli esoscheletri di scampi e gamberi, la chinina è alla base di nuovi biopolimeri non inquinanti. Recuperando il polisaccaride presente nei gusci dei crostacei, è possibile ottenere materiali biologici dalle proprietà sorprendenti.

Ecolactifilm: Sviluppato da un’azienda francese, l’Ecolactifilm è una pellicola solubile creata con proteine del latte certificate Ecocert ed Ecolabel. È simile al PVA, materiale che si scioglie in acqua e che di solito avvolge i detersivi per la lavastoviglie.

Cheratina: presente in molti vegetali e persino nelle piume di pollo, la cheratina è una sostanza resistente e flessibile, utilizzata per produrre materiali completamente biodegradabili.

Arboform: composto da sostante naturali come lignina e fibre di cellulosa, questo materiale è definito anche “legno liquido”, o liquidwood.

materiale alternativo alla plastica