L'energia nucleare

Perché l’energia nucleare non è un’energia rinnovabile?

Al centro del dibattito energetico mondiale da decenni, l’energia nucleare è una delle fonti più discusse in termini di sicurezza e sostenibilità ambientale.

Da un grammo di uranio, infatti, si produce la stessa energia che da 2,8 tonnellate di carbone, senza l’emissione di gas serra. Nonostante le sue potenzialità siano enormi e la sua produzione abbia delle basse emissioni di carbonio, questa fonte energetica non viene considerata rinnovabile. Ma perché?

Cos’è l’energia nucleare

Per prima cosa è necessario fare chiarezza su che cos’è l’energia nucleare. Si tratta di una fonte energetica che ha origine da un processo chiamato fissione nucleare. Bombardando di neutroni il nucleo di un atomo di uranio-235, si genera un’enorme fonte di calore grazie alla divisione dell’atomo stesso.

Le alte temperature sprigionate servono a generare del vapore, che a sua volta alimenta delle turbine, capaci di produrre elettricità.

Al momento gli scienziati stanno studiando come produrre questa energia attraverso la fusione nucleare di protoni e neutroni e, nonostante risultati promettenti, questa tecnologia ancora non viene utilizzata.

Contrariamente ad altre fonti energetiche non rinnovabili, come quelle prodotte con combustibili fossili, l’energia nucleare genera emissioni di gas serra estremamente basse per la sua produzione. Purtroppo però non è esente dall’avere un impatto ambientale, a causa del difficoltoso smaltimento delle scorie radioattive, molto pericolose per gli esseri umani.

I numeri del nucleare nel mondo

Oggi l’energia nucleare copre circa il 10% di tutta l’energia elettrica prodotta nel mondo e un terzo di quella a basse emissioni di carbonio. Sono 30 i Paesi che la utilizzano, per un totale di 440 reattori funzionanti, che diventeranno presto 494 grazie alla costruzione di nuovi impianti in altri 19 Paesi.

Fino al 2030 si stima che la capacità nucleare media salirà di 15 GW all’anno, mantenendo stabili le quote energetiche globali del nucleare.

Come funziona una centrale nucleare?

Gli impianti nucleari sfruttano il calore prodotto dalla fissione e producono energia elettrica. I passaggi principali sono questi:

  • Fissione del combustibile: l’uranio (in alcuni casi il plutonio) viene inserito all’interno di un reattore, dove avviene il processo di fissione. Gli atomi interni del nucleo si dividono e generano una grande quantità di energia termica.
  • Riscaldamento dell’acqua: il calore sprigionato dalla fissione porta l’acqua presente nel reattore ad alte temperature, trasformandola in vapore.
  • Produzione dell’elettricità: il vapore ad alta pressione è in grado di far girare una turbina connessa a un generatore e di produrre energia elettrica.
  • Raffreddamento: a seguito della produzione di elettricità, il vapore si raffredda nuovamente e torna allo stato liquido. Viene così riutilizzato oppure smaltito in totale sicurezza.

LA centrale nucleare di Mochovce

L’energia rinnovabile, perché la nucleare non è considerata tale?

L’energia rinnovabile è il termine con cui si definiscono le fonti energetiche inesauribili, che si rigenerano all’infinito e in tempi brevi. La solare, quella eolica e idroelettrica sono solo alcuni esempi. L’energia nucleare, pur essendo a basse emissioni di CO2, non è considerata rinnovabile perché si basa su una risorsa finita, ovvero l’uranio.

Questo elemento viene estratto da particolari siti con giacimenti minerari e non può rigenerarsi nel tempo. Una volta che le riserve di uranio saranno esaurite, non si potrà più utilizzare come base per la fissione nucleare.

Infine, l’estrazione, il trattamento e lo smaltimento a fine vita di questo materiale hanno notevoli impatti ambientali e quindi l’energia nucleare non può essere considerata completamente sostenibile.

Energia nucleare: i vantaggi

Questo tipo di energia ha molti pro e contro, che smuovono da anni l’opinione pubblica e hanno fatto bannare l’impiego dell’energia nucleare da diversi paesi europei (tra cui l’Italia).

  • Elevata densità energetica: grazie a piccole quantità di uranio si generano grandi quantità di energia.
  • Basse emissioni di CO2: la produzione di energia nucleare registra pochissime emissioni di gas serra rispetto alle altre fonti fossili.
  • Continuità: l’energia nucleare può produrre elettricità costantemente poiché non dipende dalle condizioni atmosferiche come quella solare o eolica.

Gli svantaggi del nucleare

Di contro, la gestione dei rifiuti radioattivi generati dalle centrali nucleari è molto dibattuta. Queste scorie infatti restano pericolose per centinaia di anni, richiedendo speciali trattamenti e tecnologie per lo smaltimento. Si tratta di operazioni molto costose che impediscono il rischio di contaminazione dell’ambiente. In più gli incidenti di Chernobyl e Fukushima hanno dimostrato i danni a lungo termine che possono verificarsi per la salute umana e a livello ambientale. Tra i contro ci sono quindi:

  • Rischi di incidenti nucleari: con conseguenze devastanti.
  • Scorie radioattive: necessitano di un deposito sicuro per migliaia di anni.
  • Costi elevati: la costruzione, la manutenzione e lo smantellamento a fine vita delle centrali nucleari sono costosissime.

Chernobyl

Energia nucleare e rinnovabile

Anche se l’energia nucleare è una valida alternativa ai combustibili fossili, l’attenzione globale è sempre più concentrata sulle energie rinnovabili, che mettono al riparo dalla produzione di scorie, oltre a essere illimitate nel tempo.

Anche se la continuità fornita dalla fissione non può essere garantita, l’energia solare e eolica oggi beneficiano di nuove tecnologie che ne migliorano l’efficienza, riducendone al contempo i costi. Grazie a nuovi metodi di accumulo, queste fonti stanno trainando il passaggio a un nuovo modello energetico globale più sostenibile e inesauribile.

In conclusione, anche se ha basse emissioni, l’energia nucleare non può essere inserita nell’elenco de l’energia rinnovabile a causa del numero limitato delle riserve di uranio e plutonio e dei rischi connessi alla sua produzione e allo smaltimento delle scorie.

Solo la fusione nucleare, su cui diversi team di scienziati sono al lavoro in tutto il mondo, potrebbe rappresentare uno scenario risolutivo per la crisi energetica del futuro. Per vederla all’opera, però, bisognerà aspettare ancora qualche decennio.