Il purificatore aria Airlife migliora l’aria che respiri all’interno della tua casa

Sempre più persone passano molto tempo all’interno di ambienti chiusi e questo può influire in maniera negativa sulla loro salute.

L’ANTER (Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili) dice infatti che il 95% delle sostanze inquinanti che si respirano quotidianamente si trovano proprio nelle abitazioni private e derivano da prodotti per la pulizia, insetticidi e materiali edili.

Avere a disposizione un’aria sana, priva di polveri, allergeni e sostanze inquinanti, consente di vivere in una situazione di benessere e dare un importante sostegno all’apparato respiratorio.

Liberare la casa, l’ufficio e gli altri spazi da sostanze potenzialmente dannose, è facile con un purificatore aria come Airlife. Qui, alcune informazioni sul suo funzionamento e sui benefici di un’aria sana sempre a disposizione.

utilizzare airlife anche in soggiorno

Come funziona il purificatore aria

Il purificatore aria è un sistema tecnologico progettato per eliminare le particelle inquinanti dall’aria, migliorandola considerevolmente. Al suo interno si trovano dei filtri che sono in grado di catturare polvere e pollini, liberando dalla sofferenza chi soffre di fastidiose allergie stagionali.

Il purificatore aria elimina anche particelle sottili Pm2.5 e Pm10 che derivano dalla presenza di smog e fumi, oltre a batteri e virus. Inoltre questi apparecchi tecnologici sono in grado di sbarazzarsi di cattivi odori, sostanze chimiche e composti organici volatili (voc).

Esistono diversi filtri per sanificare l’aria:

  • HEPA (High Efficiency Particulate Air) che bloccano fino al 99.97% di particelle
  • Al carbonio attivo, utili per eliminare gli odori ed eventuali gas
  • Ionizzatori che, grazie al rilascio di ioni negativi, attirano gli inquinanti e li fanno precipitare
  • Luci UV in grado di uccidere germi e batteri in sospensione nell’aria

Airlife sfrutta la tecnologia del plasma a freddo che consente la creazione di particelle ionizzate nell’aria, attraverso la formazione di un campo elettrostatico. Il processo simula ciò che avviene quotidianamente attraverso le radiazioni solari.

modelli di airlife

Perché scegliere Airlife per la propria casa

Il purificatore aria è un acquisto che permette di migliorare la salute e respirare un’aria sana in casa e al lavoro. Aiuta infatti a combattere problemi respiratori e allergie, oltre che alleviare i sintomi di patologie legate all’inquinamento dell’aria indoor. Tra i principali benefici di Airlife ci sono:

  • implementazione della qualità dell’aria, grazie all’eliminazione di allergeni, polveri e sostanze indesiderate
  • contrasto delle allergie dovuto alla rimozione di acari, muffa e polline
  • eliminazione di cattivi odori e del fumo

Come scegliere il miglior purificatore aria per la casa?

Prima di acquistare un sistema per rendere l’aria sana, è necessario considerare diversi fattori. Per prima cosa la dimensione dell’ambiente in cui il dispositivo andrà collocato. Airlife, con il suo design compatto, può essere posizionato in ogni ambiente della casa, anche se si ha a disposizione poco spazio libero.

Inoltre, vanno considerate le manutenzioni ordinarie e straordinarie necessarie per mantenere il dispositivo in ottima salute. Per Airlife è necessario pulire periodicamente la macchina e regolare i generatori ionizzanti, mentre è necessario sostituirli a fine vite, se si forma del composto di ossido.

Perché scegliere l’aria sana con Airlife

Scegliere un purificatore aria è cruciale per:

  • chi vive in città con alti indici di smog e inquinamento dell’aria
  • le persone che soffrono di problemi respiratori, asma e allergie
  • chi vive con animali domestici
  • le case che tendono ad accumulare spesso polvere e dove ci sono odori forti
  • chi fuma all’interno della casa

Tutti, in generale, possono beneficiare di un miglioramento dell’aria indoor. La salute, infatti, è legata anche all’apparato respiratorio e, tenere alla larga allergie e batteri.

 

respirare aria buona in casa

 

Perché l’energia nucleare non è un’energia rinnovabile?

Al centro del dibattito energetico mondiale da decenni, l’energia nucleare è una delle fonti più discusse in termini di sicurezza e sostenibilità ambientale.

Da un grammo di uranio, infatti, si produce la stessa energia che da 2,8 tonnellate di carbone, senza l’emissione di gas serra. Nonostante le sue potenzialità siano enormi e la sua produzione abbia delle basse emissioni di carbonio, questa fonte energetica non viene considerata rinnovabile. Ma perché?

Cos’è l’energia nucleare

Per prima cosa è necessario fare chiarezza su che cos’è l’energia nucleare. Si tratta di una fonte energetica che ha origine da un processo chiamato fissione nucleare. Bombardando di neutroni il nucleo di un atomo di uranio-235, si genera un’enorme fonte di calore grazie alla divisione dell’atomo stesso.

Le alte temperature sprigionate servono a generare del vapore, che a sua volta alimenta delle turbine, capaci di produrre elettricità.

Al momento gli scienziati stanno studiando come produrre questa energia attraverso la fusione nucleare di protoni e neutroni e, nonostante risultati promettenti, questa tecnologia ancora non viene utilizzata.

Contrariamente ad altre fonti energetiche non rinnovabili, come quelle prodotte con combustibili fossili, l’energia nucleare genera emissioni di gas serra estremamente basse per la sua produzione. Purtroppo però non è esente dall’avere un impatto ambientale, a causa del difficoltoso smaltimento delle scorie radioattive, molto pericolose per gli esseri umani.

I numeri del nucleare nel mondo

Oggi l’energia nucleare copre circa il 10% di tutta l’energia elettrica prodotta nel mondo e un terzo di quella a basse emissioni di carbonio. Sono 30 i Paesi che la utilizzano, per un totale di 440 reattori funzionanti, che diventeranno presto 494 grazie alla costruzione di nuovi impianti in altri 19 Paesi.

Fino al 2030 si stima che la capacità nucleare media salirà di 15 GW all’anno, mantenendo stabili le quote energetiche globali del nucleare.

Come funziona una centrale nucleare?

Gli impianti nucleari sfruttano il calore prodotto dalla fissione e producono energia elettrica. I passaggi principali sono questi:

  • Fissione del combustibile: l’uranio (in alcuni casi il plutonio) viene inserito all’interno di un reattore, dove avviene il processo di fissione. Gli atomi interni del nucleo si dividono e generano una grande quantità di energia termica.
  • Riscaldamento dell’acqua: il calore sprigionato dalla fissione porta l’acqua presente nel reattore ad alte temperature, trasformandola in vapore.
  • Produzione dell’elettricità: il vapore ad alta pressione è in grado di far girare una turbina connessa a un generatore e di produrre energia elettrica.
  • Raffreddamento: a seguito della produzione di elettricità, il vapore si raffredda nuovamente e torna allo stato liquido. Viene così riutilizzato oppure smaltito in totale sicurezza.

LA centrale nucleare di Mochovce

L’energia rinnovabile, perché la nucleare non è considerata tale?

L’energia rinnovabile è il termine con cui si definiscono le fonti energetiche inesauribili, che si rigenerano all’infinito e in tempi brevi. La solare, quella eolica e idroelettrica sono solo alcuni esempi. L’energia nucleare, pur essendo a basse emissioni di CO2, non è considerata rinnovabile perché si basa su una risorsa finita, ovvero l’uranio.

Questo elemento viene estratto da particolari siti con giacimenti minerari e non può rigenerarsi nel tempo. Una volta che le riserve di uranio saranno esaurite, non si potrà più utilizzare come base per la fissione nucleare.

Infine, l’estrazione, il trattamento e lo smaltimento a fine vita di questo materiale hanno notevoli impatti ambientali e quindi l’energia nucleare non può essere considerata completamente sostenibile.

Energia nucleare: i vantaggi

Questo tipo di energia ha molti pro e contro, che smuovono da anni l’opinione pubblica e hanno fatto bannare l’impiego dell’energia nucleare da diversi paesi europei (tra cui l’Italia).

  • Elevata densità energetica: grazie a piccole quantità di uranio si generano grandi quantità di energia.
  • Basse emissioni di CO2: la produzione di energia nucleare registra pochissime emissioni di gas serra rispetto alle altre fonti fossili.
  • Continuità: l’energia nucleare può produrre elettricità costantemente poiché non dipende dalle condizioni atmosferiche come quella solare o eolica.

Gli svantaggi del nucleare

Di contro, la gestione dei rifiuti radioattivi generati dalle centrali nucleari è molto dibattuta. Queste scorie infatti restano pericolose per centinaia di anni, richiedendo speciali trattamenti e tecnologie per lo smaltimento. Si tratta di operazioni molto costose che impediscono il rischio di contaminazione dell’ambiente. In più gli incidenti di Chernobyl e Fukushima hanno dimostrato i danni a lungo termine che possono verificarsi per la salute umana e a livello ambientale. Tra i contro ci sono quindi:

  • Rischi di incidenti nucleari: con conseguenze devastanti.
  • Scorie radioattive: necessitano di un deposito sicuro per migliaia di anni.
  • Costi elevati: la costruzione, la manutenzione e lo smantellamento a fine vita delle centrali nucleari sono costosissime.

Chernobyl

Energia nucleare e rinnovabile

Anche se l’energia nucleare è una valida alternativa ai combustibili fossili, l’attenzione globale è sempre più concentrata sulle energie rinnovabili, che mettono al riparo dalla produzione di scorie, oltre a essere illimitate nel tempo.

Anche se la continuità fornita dalla fissione non può essere garantita, l’energia solare e eolica oggi beneficiano di nuove tecnologie che ne migliorano l’efficienza, riducendone al contempo i costi. Grazie a nuovi metodi di accumulo, queste fonti stanno trainando il passaggio a un nuovo modello energetico globale più sostenibile e inesauribile.

In conclusione, anche se ha basse emissioni, l’energia nucleare non può essere inserita nell’elenco de l’energia rinnovabile a causa del numero limitato delle riserve di uranio e plutonio e dei rischi connessi alla sua produzione e allo smaltimento delle scorie.

Solo la fusione nucleare, su cui diversi team di scienziati sono al lavoro in tutto il mondo, potrebbe rappresentare uno scenario risolutivo per la crisi energetica del futuro. Per vederla all’opera, però, bisognerà aspettare ancora qualche decennio.

Cos’è il generatore di ozono Igenial?

L’ozonizzatore Igenial è un dispositivo nato per migliorare l’efficienza dei lavaggi in lavatrice attraverso le proprietà altamente igienizzanti dell’ozono.

Iniettando quantità controllate di questo gas direttamente nell’acqua di lavaggio, consente di ridurre la quantità di detersivo, pulire a fondo i capi e far sparire i cattivi odori, diminuendo drasticamente tempi e temperature dei cicli della lavatrice ed eliminando definitivamente l’ammorbidente.

Compatto e installabile da esperti senza nessun lavoro di muratura, funziona in modo molto semplice e rappresenta una soluzione green per la casa, capace di ottimizzare il numero dei lavaggi e la loro durata.

Cos’è Igenial

Igenial è un generatore di ozono domestico che utilizza il potere altamente pulente dell’acqua ozonizzata per migliorare l’efficacia della lavatrice.

Lavando a basse temperature e in poco tempo, consente inoltre di inserire nel cestello abiti bianchi e colorati insieme, senza che questi rischino di scolorire.

L’ozono, un gas naturale composto da tre atomi di ossigeno, viene iniettato direttamente all’interno dell’acqua durante il ciclo di lavaggio.

Una volta a contatto con gli abiti, si trasforma in ossigeno attivo eliminando batteri, sporco, virus e cattivi odori, igienizzando e pulendo i capi senza bisogno di utilizzare detersivi chimici. Questi, infatti, possono risultare aggressivi sulle fibre e lasciare residui inquinanti nell’acqua di scarico.

Il lavaggio diventa così più veloce (bastano solo 30 minuti) e le temperature dell’acqua si abbassano fino a 30°, sufficienti per attivare il potere igienizzante dell’ozono.

Inoltre, l’acqua ozonizzata impedisce la formazione dell’elettricità statica e rende quindi superfluo l’utilizzo dell’ammorbidente, lasciando le fibre naturalmente morbide. Igenial contribuisce anche a migliorare la durata dei tessuti e ridurre il consumo energetico, rappresentando una scelta ecologica e sostenibile per la propria casa.

Come è strutturato il generatore di ozono Igenial

L’impianto del generatore di ozono Igenial è contenuto all’interno di una piccola scatola dai bordi arrotondati che viene installata direttamente sulla lavatrice.

Grazie alle dimensioni compatte (misura solamente 37,5 x 30,5 x 10,5 cm), si adatta a tutti i modelli di lavatrici e per l’installazione non necessita di complessi interventi strutturali.

È dotato di un display che monitora in tempo reale lo stato del dispositivo e comunica con l’utilizzatore attraverso diverse spie.

Queste indicano il flusso d’acqua, quando l’impianto necessita di manutenzione e se tutto funziona nella norma.

Nello specifico, sono presenti:

  • Spia di accensione: mostra quando l’ozonizzatore per lavatrice è attivo
  • Spia di flusso d’acqua corrente: dà informazioni in tempo reale sul flusso dell’acqua
  • Spia di funzionamento: avvisa quando l’ozonizzatore domestico è attivo
  • Spia di allarme delle perdite d’acqua: si accende se vi sono delle perdite per poter intervenire velocemente
  • Spia di essiccatore d’aria: rileva quando è necessario sostituire l’essiccatore
  • Spia di funzionamento del filtro: segnala quando il filtro dell’ozonizzatore è in funzione
  • Spia cambio filtro: indica dopo quanti giorni andrà sostituito il filtro di Igenial
  • Contatore Igenial: poco più in basso si trova anche il contatore delle ore di lavoro del generatore di ozono
  • Spia di alimentazione: mostra il livello di carica dell’impianto
  • Contatore acqua: fornisce informazioni sulla portata d’acqua in litri al minuto

Igenial, l'ozonizzatore per tutte le lavatrici

Qual è la funzione dell’ozono e qual è il suo impatto sui vestiti

L’ozono agisce come potente ossidante durante il lavaggio ed è in grado di eliminare molte impurità dai tessuti.

La funzione dell’ozono è quindi quella di igienizzare a fondo i capi all’interno del cestello e consentire un notevole risparmio sui detersivi.

Il suo impatto sui vestiti è molto positivo e consente di preservare la salute delle fibre tessili più a lungo.

Infatti, i lavaggi brevi e a basse temperature sono meno aggressivi dei lunghi cicli a 60° e 90° ed evitano l’usura di abiti e biancheria anzitempo.

Anche l’utilizzo dei detersivi, a lungo andare, può rovinare i tessuti: con l’acqua ozonizzata non ce ne sarà più bisogno, per un risultato eccellente a ogni singolo lavaggio.

L’ammorbidente naturale al posto dei detergenti chimici, quanto è efficace

La sensazione di un capo morbido appena estratto dalla lavatrice è impagabile. Ma chi ha detto che questo risultato si può ottenere solamente con detergenti chimici?

L’ammorbidente naturale meno inquinante che ci sia è l’acqua ozonizzata che, grazie all’eliminazione dell’elettricità statica all’interno del cestello, rende gli abiti e la biancheria naturalmente morbidi.

Provare per credere: basta un ozonizzatore domestico.

Ammorbidente naturale per lavatrice: che cosa utilizzare

In un’ottica di sostenibilità ambientale e, perché no, anche economica, trovare alternative ai classici ammorbidenti chimici può rivelarsi una scelta saggia.

In primis per le sostanze che, una volta esausto, si riversano negli scarichi arrivando fino in mare. In secondo luogo poiché questi additivi sono contenuti all’interno di confezioni plastiche che, se non smaltite correttamente, rischiano di alimentare l’inquinamento degli ecosistemi terrestri.

Ma perché è così difficile rinunciare all’ammorbidente? Questo additivo per il bucato, attraverso la sua formulazione, riesce a ridurre sensibilmente l’accumulo di elettricità statica tra le fibre e rende più agevole anche la fase di stiratura.

Il funzionamento è piuttosto semplice. Gli elementi chimici alla base dell’ammorbidente riescono a rilassare i tessili e, depositando un leggero strato di composti, agiscono sulla morbidezza e sulla profumazione del bucato. L’effetto sui capi dato dall’ammorbidente tradizionale rende difficile pensare di abbandonarlo senza avere una soluzione efficace a portata di mano.

Come rendere il bucato morbido senza l’ammorbidente

Il bicarbonato di sodio è un ammorbidente naturale per lavatrice efficace, se fatto sciogliere in acqua e aggiunto nel cestello. A lungo andare, però, potrebbe compromettere il funzionamento dell’elettrodomestico, accumulando calcare.

L’aceto aggiunto all’acqua di lavaggio (versato nel cassetto dell’ammorbidente nella misura di un bicchiere per ciclo) può aiutare a rendere più morbidi i capi. La controindicazione è legata all’odore, che in qualche caso potrebbe restare impregnato nel tessuto e creare fastidio.

Infine, sciogliere acido citrico in acqua distillata (con le proporzioni di 100g ogni litro) consente di ottenere un ammorbidente naturale particolarmente efficace, da profumare con apposite essenze per il bucato.

alternative all'ammorbidente

Cosa usare al posto dell’ammorbidente

Sebbene i rimedi naturali appena citati possano favorire l’abbandono dell’ammorbidente chimico, esiste un metodo ancora più efficace, privo di controindicazioni e senza pensieri. Si tratta dell’acqua ozonizzata: un igienizzante naturale che, grazie alla sua azione, elimina l’elettricità statica dal cestello e consente di avere capi dalle fibre morbide, senza chimica.

Viene immessa direttamente nell’acqua di lavaggio dall’ozonizzatore domestico, che viene fissato direttamente su ogni tipologia di lavatrice. Quando è in azione, il dispositivo tecnologico rilascia ozono nell’acqua che, a contatto con i capi, si trasforma in ossigeno attivo dalla potente azione igienizzante.

Una volta terminata la sua azione, si dissolve nell’acqua e non causa danni all’ambiente, poiché si tratta di una sostanza del tutto naturale. Ecco perché scegliere l’ozonizzatore domestico si rivela vincente per una casa più green e per un impatto diretto sull’economia domestica.

I plus dell’acqua ozonizzata

Oltre a eliminare l’acquisto di ammorbidente e ridurre sensibilmente le quantità di detersivo necessarie per ogni lavaggio, l’ozonizzatore domestico permette di velocizzare i cicli (bastano solo 30 minuti) e ridurre le temperature di lavaggio (massimo 30 gradi).

I capi bianchi e colorati possono essere lavati insieme, con un risparmio energetico notevole, visibile anche in bolletta.

Chi prova l’acqua ozonizzata non torna più indietro: è l’ammorbidente naturale più efficace che ci sia ed è facile da usare senza pensieri, grazie all’installazione di un ozonizzatore domestico.

ammorbidente naturale per i tessuti

Caro bollette, quando finirà e come risparmiare sui consumi

Da quando la guerra imperversa in Europa, diversi Paesi hanno iniziato a fronteggiare un importante caro bollette dovuto all’aumento vertiginoso dei costi dell’energia.

Ci troviamo infatti nel bel mezzo di una crisi energetica, che ha impattato direttamente sui costi di energia elettrica e gas, che continuano ad aumentare mettendo in difficoltà numerose famiglie, specialmente quelle con redditi bassi.

Per gestire questa situazione, il Governo italiano ha messo in campo una serie di iniziative come il Decreto Energia, per tutelare il portafoglio dei cittadini.

A cosa sono dovuti gli aumenti e il caro bollette

L’Italia è da sempre uno dei paesi europei dove il costo dell’energia è maggiore della media, sia se si parla di gas che di elettricità. Oltre a questo, a partire dal 2021 è stata protagonista di un’escalation dei prezzi energetici, sfociati in un caro bollette a dir poco preoccupante.

Le cause sono molteplici, legate essenzialmente a:

  • incremento della domanda di energia al termine dell’emergenza pandemica
  • guerra tra Ucraina e Russia che ha dato via a una speculazione finanziaria
  • drastica riduzione della fornitura di gas da parte della Russia
  • aumento del fabbisogno di gas per nazioni in cui è in atto la transizione energetica dal carbone a impianti a gas tecnologicamente più avanzati e green
  • crescita delle spese di trasporto energetico e della gestione dei contatori che ha determinato un aumento bollette

Per quanto riguarda i costi dell’elettricità, a partire dal secondo semestre del 2021 si sono registrati continui sbalzi, partiti dal +9,9% e arrivati a toccare il +29,8% nel quarto trimestre 2021 e il +55% nel primo trimestre del 2022.

Tradotta in euro, questa situazione altalenante ha portato le famiglie italiane a spendere in media 820€ in più all’anno per l’energia elettrica.

Ma il caro bollette ha riguardato anche il prezzo del gas, che all’inizio del 2022 ha toccato un +41,8%, tradotto in un incremento spesa medio di 600€ all’anno per famiglia.

l'aumento delle bollette

Che cos’è il Decreto Energia per i rincari d’autunno

Per fronteggiare i nuovi rincari d’autunno, il Decreto Energia n.131 pubblicato in Gazzetta Ufficiale e convertito con modificazioni in legge 27 novembre 2023 n° 169, delinea delle misure urgenti per contrastare il caro bollette, sostenendo il potere d’acquisto degli italiani e tutelandone i risparmi.

Questi provvedimenti, come quello che riduce le bollette di energia elettrica e gas, vanno incontro ai nuclei familiari più deboli e possono essere richiesti da famiglie con ISEE fino a 15000 euro, oppure fino a 30000 euro con quattro figli.

A loro spetta anche un allargamento della social card, che consente l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici e contiene contribuiti per il carburante.

A livello generale, il Decreto Energia:

  • Azzera gli oneri del gas naturale
  • Riduce l’iva al 5% per il gas metano a uso civile e industriale, impiegato per teleriscaldamento ed energia termica

Quando finirà il caro bollette

Predire la fine del caro bollette è molto difficile. Finché continueranno le tensioni in Europa, il prezzo per le materie prime si manterrà elevato e, di conseguenza influirà sull’aumento bollette. Gli effetti, alla fine del 2023, sono ancora visibili e lo saranno per mesi.

Consigli per diminuire i consumi

Dato che le tensioni internazionali e le speculazioni finanziarie potrebbero protrarsi per un periodo molto lungo, per contrastare il caro bollette, è necessario tutelarsi facendo scelte consapevoli. Dalla scelta dei fornitori di luce e gas che applicano tariffe migliori, fino alla scelta di soluzioni green per la casa.

Andando a intervenire sull’immobile con interventi mirati è possibile aumentare l’isolamento termico, ottenere bonus fiscali e un risparmio energetico notevole, che si traduce in bollette più leggere.

Inoltre, in questa situazione è vitale eliminare gli sprechi energetici spegnendo sempre le luci quando si esce da una stanza, non lasciando elettrodomestici in stand-by e ottimizzando il riscaldamento con programmi mirati sul termostato.

Infine, per chi volesse raggiungere l’autosufficienza energetica, esistono numerose soluzioni come i pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e il solare termico che consente di scaldare l’acqua sanitaria.

Prodotti Ecogenia utili per contrastare il caro bollette

Ecogenia mette a disposizione delle famiglie italiane numerosi prodotti in grado di rendere la casa più sostenibile e di ottimizzare l’economia.

Scegliendo un ozonizzatore domestico Igenial, per esempio, sarà possibile lavare capi bianchi e colorati insieme con cicli brevi di 30 minuti a una temperatura massima di 30°.

Questo si traduce in minor numero di lavaggi e consumo ridotto di energia elettrica, con conseguente risparmio in bolletta.

GenialEnergy, inoltre, offre soluzioni per una casa green, come l’accumulatore per acqua calda sanitaria e riscaldamento Sailer, che gestisce le temperature attraverso stratificazione per evitare inutili sprechi.

Con la linea GenialKap l’azienda mette a disposizione anche un’alternativa al cappotto termico dall’elevata traspirabilità che aiuta a mantenere la temperatura di casa controllata.

Caldo d’inverno e fresco d’estate significano minori costi di energia per l’aria condizionata e di gas per il riscaldamento.

Inoltre, l’azienda green propone soluzioni impiantistiche come pannelli fotovoltaici con sistemi di accumulo energetico e solari termici a svuotamento.

Una casa più sostenibile è il mezzo migliore per contrastare il caro bollette, garantire benessere alla famiglia e allo stesso tempo tutelare l’ambiente.

casa green con le soluzioni di Ecogenia

Come rimediare agli errori di bucato, tutte le soluzioni ecologiche

Rimediare agli errori di bucato in modo completamente naturale è possibile in quanto esisto prodotti dalle proprietà igienizzanti e disinfettanti.

Al giorno d’oggi in commercio però esistono moltissimi additivi chimici che a lungo andare rovinano i nostri capi.

Molti detersivi inoltre se usati con frequenza, aggrediscono il pH della pelle creando irritazioni e rossori diffusi.

Per tali ragioni, ecco come rimediare agli errori di bucato più comuni in maniera totalmente green!

Quando il bucato bianco diventa rosa

Ti sarà capitato almeno una volta nella vita di far diventare il bucato da bianco a rosa.

E’ uno dei classici sbagli che si commettono quando si lavano insieme bianchi e colorati.

In questo caso, come rimediare agli errori di bucato? Ecco due metodi ecologici validi:

  • Non lasciare che l’indumento si asciughi, procedi subito con un nuovo lavaggio ad alte temperature con sapone di marsiglia e due misurini di bicarbonato di sodio.
  • Aggiungi in una bacinella acqua frizzante, succo di limone e sale, dopodiché immergi per almeno 2 ore gli indumenti che desideri smacchiare e infine procedi con il consueto lavaggio in lavatrice.

Colori spenti? Utilizza l’aceto bianco

Per ravvivare i colori dei capi esiste un rimedio della nonna che si rivela il più delle volte efficace: creare un mix tra aceto bianco e sale.

Preparazione :

Due litri di acqua  – due cucchiai di sale grosso e un bicchiere di aceto bianco.

Immergere il tutto in una baccinella per circa un ora, in modo che il tutto possa agire e poi risciaquare. A questo punto rilavare il tutto a 30°

Recuperare un maglione infeltrito

Ritrovarsi con un maglione ristretto o con la lana più dura e compatta è una scesa che può capitare a tutti.

Le cause generalmente sono:

  • temperature errate dell’acqua
  • detersivo aggressivo
  • ph alcarino

Esistono dei metodi naturali per rimediare a questo errore di bucato, come ad esempio:

Una soluzione potrebbe essere quella di lasciare il capo in ammollo tutta la notte e solo la mattina lavarlo a mano con del sapone di marsiglia.

In alternativa acqua fredda e latte e immergere il capo per circa 2 ore. L’acqua deve essere in percentuale 3 volte superiore al latte.

Recuperare un maglione infeltrito

Cattivo odore del bucato dopo il lavaggio in lavatrice

Potrebbe anche capitare che il bucato non profumi e il motivo è molto semplice.

Si potrebbe pensare che possa dipendere dal detergente /ammorbidente  ma allo stesso tempo anche dalla pulizia della lavatrice che non va sottovalutata.

Lavare il cestello e le guarnizioni è un’operazione da fare costantemente.

Un’altra azione da non fare è quella di lasciare i capi nel cestello dopo la fine del lavaggio.

Questa azione contribuisce alla proliferazione dei batteri e alla formazione della muffa.

Eliminare gli odori con una soluzione di acqua e limone può risolvere il problema può essere interessante.

Inoltre effettuare un lavaggio a 90° mettendo nella vaschetta bicarbonato e limone.

perchè il capo puzza dopo il lavaggio

Ecogenia, la soluzione universale!

In questa breve guida abbiamo scoperto come rimediare agli errori di bucato più comuni, eppure non è sempre facile mettere in pratica tutti questi consigli.

Da oggi però esiste una soluzione facile e veloce che ti permetterà di avere sempre un bucato profumato e super pulito senza dover utilizzare additivi, quale?

Igenial ! L’ozonizzatore domestico per lavatrice!

Grazie all’ozonizzatore domestico non dovrai più rimediare a nessun incidente di percorso e inoltre risparmierai denaro in quanto, grazie all’utilizzo dell’ossigeno nell’acqua, i tempi di lavaggio si ridurranno  e non si utilizzaranno i detersivi.

Con Igenial eliminerai macchie e ogni capo sarà igienizzato anche a basse temperature.

Se vuoi un bucato sempre perfetto senza incidenti di percorso scegli l’ozonizzatore per lavatrici di Ecogenia!

Inquinamento ambientale causato dalla plastica, in cosa comporta

L’inquinamento ambientale è una problematica che sta destando un grande risconto mediatico.

La tanta attenzione su questo tema è dovuta alla necessità di tutelare il pianeta e di migliorare la qualità complessiva della vita di chi lo abita.

Uno dei fattori che più sta incidendo è la plastica, materiale sempre più utilizzato nelle attività quotidiane, ma che risulta particolarmente inquinante per l’ambiente.

Come si stanno comportando i Paesi per arginare tale condizione e quali sono le soluzioni che si possono adottare per contribuire tra le mura domestiche?

L’incidenza degli Stati sull’inquinamento ambientale

Gli Stati stanno adottando diverse misure per ridurre l’uso della plastica.

Più di 60 Paesi hanno aderito alla campagna globale denominata Clean Seas per combattere i rifiuti e l’inquinamento da plastica negli oceani.

Molti di questi Paesi si sono impegnati a ridurre l’uso della plastica monouso e a eliminarla completamente dalla società attraverso leggi e normative più severe.

Altri promettono maggiori investimenti negli impianti di riciclaggio nazionali e promuovono piani d’azione per prevenire danni agli ambienti costieri e marini.

Inoltre, la Commissione Europea, in futuro, dovrebbe presentare altre proposte utili per affrontare il problema dei rifiuti di plastica, comprese le microplastiche.

Le tematiche da tenere in considerazione per constrastare l’inquinamento

Quando ci si approccia al miglioramento del pianeta è molto difficile non tenere in considerazione quelle che sono le macro-tematiche che caratterizzano tale condizione.

Negli ultimi anni l’attenzione maggiore è stata posta, da parte dei Paesi più grandi, principalmente verso l’inquinamento del mare, le isole di plastica e la plastica monouso.

L’inquinamento dei mari causato dalla plastica

L’inquinamento dei mari è un problema globale che sta minacciando gli ecosistemi marini.

Esistono molte forme di contaminazione, tra cui l’inquinamento chimico, luminoso, acustico e quello provocato dalla plastica.

L’inquinamento da plastica è una forma di contaminazione che danneggia l’ambiente marittimo.

Si stima che ogni anno entrino negli oceani tra 4,8 milioni e 12,7 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica.

Questi rifiuti possono essere ingeriti da balene, gabbiani, tartarughe marine e altri animali e possono causare danni alla loro salute.

I rifiuti hanno anche un forte impatto sull’inquinamento degli oceani in quanto possono essere restituiti alla terraferma dalle onde e inquinare le spiagge e altre zone costiere.

Cosa sono le isole di plastica

Le isole di plastica sono vaste aree nell’oceano che hanno accumulato nel tempo grandi quantità di rifiuti plastici.

Questi vengono spinti dalle correnti oceaniche e vanno a concentrarsi in determinate zone, dove rimangono intrappolati in vortici acquatici, andando a creare dei veri e propri accumuli.

La più famosa isola di plastica si trova nell’Oceano Pacifico ed è nota come Great Pacific Garbage Patch, con una superficie stimata pari a quella della penisola iberica.

Queste isole di plastica minacciano l’ecosistema e la salute dei nostri mari, incidendo notevolmente anche su quelle che sono le problematiche di salute annesse.

Attualmente non si hanno riscontri numerici definiti sulle conseguenze dell’ingerire alimenti contenenti plastica, ma la presenza della stessa non è sicuramente auspicabile.

Ridurre l’estensione di tale fenomeno può incidere anche sulle isole di plastica.

le isole di plastica

Eliminare la plastica monouso

La plastica monouso è un materiale che viene utilizzato solamente una volta prima di diventare rifiuto.

Per ridurre il consumo di plastica monouso e limitare la sua dispersione nell’ambiente e negli oceani, l’Unione Europea ha adottato la direttiva SUP (Single Use Plastic) che è entrata in vigore il 14 gennaio 2022.

In questo modo si dovrebbero ottenere risultati concreti per la riduzione della plastica monouso.

La direttiva identifica quell’intervento normativo che vieta l’impiego di specifici prodotti in plastica monouso per i quali non vi sono reali altenative in commercio.

Ecogenia vuole aiutare il nostro paese con gesti concreti

Affinché si possa contribuire alla riduzione della plastica, Ecogenia propone diverse soluzioni efficaci:

  • I depuratori acqua domestici
  • L’ozonizzatore domestico

In cosa consiste il depuratore d’acqua domestico

L’acqua che esce dal rubinetto di casa è potabile buona da bere e da utilizzare, ma potrebbero esserci al suo interno delle sostanze nominate indesiderate a causa delle tubature datate che potrebbero andare a cambiare il sapore della nostra acqua.

Proprio per questo esistono i purificatori d’acqua che sono degli impianti che vengono posizionati in cucina e che permettono di far uscire dal rubinetto acqua pura e leggera.

Alcuni impianti dispongono anche di acqua frizzante, questo per soddisfare le esigenze di tutti.

In questo modo si riduce il consumo di plastica, eliminando l’acquisto delle stesse contrastando quindi l’inquinamento ambientale.

L’ozonizzatore domestico Igenial per la tua lavatrice

Ecogenia ha una visione a 360° e sensibile alla tematica dell’inquinamento, trova importante eliminare anche la plastica durante i lavaggi in lavatrice.

Utilizzando un ozonizzatore domestico, si utilizzerà acqua con ozono per lavare e disinfettare i capi, riducendo in primis le confezioni di plastica contenente i detersivi e inoltre i lavaggi saranno totalmente ecologici.

L’azienda Ecogenia attiva da tanti anni sul mercato dispone di soluzioni ecologiche , all’avanguardia in diversi settori.

L’importanza dell’ambiente è al primo posto

assumere acqua dal rubinetto

Obiettivo benessere, l’impegno di Ecogenia per un mondo più green

Nella mission di Ecogenia da sempre l’obiettivo benessere è al primo posto.

La crescita aziendale degli ultimi anni ha infatti ampliato l’offerta di soluzioni green per ridurre l’impronta ecologica nelle case degli italiani.

In questa intervista, l’Amministratore Delegato dell’azienda, Dino Paolino, racconta le innovazioni e i traguardi del Gruppo.

Crescita aziendale e obiettivo benessere, i successi di Ecogenia

Tra gli obiettivi che una società si pone al momento della sua costituzione, oltre a quelli commerciali e di crescita, altrettanto importanti sono quelli legati alla promozione del benessere delle persone e dell’ambiente.

Con questi punti fissi, Ecogenia opera da anni sul mercato italiano al fine di rendere accessibile a tutte le famiglie un’acqua leggera e salutare direttamente a casa. Ma non solo, grazie al successo del brand Acqualife, ha lanciato nuovi marchi dedicati all’efficientamento energetico, alla termoidraulica e alla cura del corpo a sostegno dell’alimentazione.

Dell’obiettivo benessere di Ecogenia per le persone e del suo modello di business di successo, parla in queste pagine Dino Paolino, Amministratore Delegato dell’azienda. Cresciuto a Brescia con un forte spirito imprenditoriale, ha all’attivo numerose esperienze.

Come amministratore di società di gestione e management, amministrativo-fiscali, di meccanica di precisone, in campo edile e prefabbricati e del settore alimentare.

Dal 2013 a oggi, ha contribuito a ottenere risultati incredibili con Ecogenia srl, credendo con passione in tutto ciò che fa e promuovendo i rapporti umani, prima di ogni cosa.

Soluzioni green, il racconto dell’Amministratore Delegato

“Creare un ambiente sano e tranquillo, dove le persone lavorano felici è il più grande traguardo che un’azienda può raggiungere. Per questo, parte del mio lavoro è comprendere le potenzialità di ogni collaboratore e spronarlo per dare il meglio di sé”, racconta Paolino.

Grazie alla coesione del team di lavoro e alle intuizioni imprenditoriali, Ecogenia è oggi un solido Gruppo che lavora perseguendo l’obiettivo benessere per ridurre l’impronta ecologica degli italiani.

Per raccontarne la storia, tuttavia, è necessario fare un salto indietro nel tempo. Più precisamente nell’aprile del 2009, quando l’idea di prendersi cura delle famiglie italiane, rendendo di qualità l’acqua erogata dai rubinetti, è diventata realtà con la costituzione della società.

“Fin dall’inizio ci siamo adoperati nello sviluppo di depuratori acqua domestici a osmosi inversa con tecnologia italiana. Abbiamo creato sinergie con i nostri fornitori e dato vita a dispositivi di alta qualità per il brand Acqualife. L’acqua è da sempre il nostro focus principale. Fonte di vita ed elemento essenziale dell’ambiente, nel suo percorso dagli acquedotti comunali fino alle abitazioni può venire a contatto con sostanze indesiderate che, un depuratore acqua domestico a osmosi inversa, è in grado di eliminare”, spiega l’ad di Ecogenia.

“I clienti hanno da subito dato ragione alla nostra intuizione che si è dimostrata un’efficace risposta a un bisogno intrinseco degli italiani. Quello di eliminare i costi e la logistica per l’acquisto delle casse d’acqua. Ma anche godere di un liquido di qualità per cucinare e smettere di inquinare dicendo addio alle bottiglie di plastica”.

Professionalità e dedizione alla mission aziendale

Obiettivo benessere: l’espansione del Gruppo con nuove soluzioni green

Una volta messi a punto i prodotti, l’azienda ha lavorato sulla strategia commerciale, sul marketing e sul post-vendita, aprendo filiali nel nord, centro e sud Italia. In questo modo può garantire una presenza capillare sul territorio e servire in maniera puntuale ed efficiente tutti i clienti.

“L’assistenza e la manutenzione sono un punto importantissimo per Acqualife e un driver differenziante rispetto ai competitor sul mercato”, svela Dino Paolino.

“Oltre a questo, abbiamo sempre cercato un contatto diretto con le persone, andandole a trovare direttamente a casa con del personale preparato. La rete vendita di Ecogenia è infatti composta da esperti in grado di fornire informazioni esaustive poiché sono tutti formati come Tecnici Ambientali in Biosicurezza (TAB) presso la Scuola Saint George, prestigioso istituto con cui l’azienda collabora da anni”.

La professionalità è legata alla conoscenza e l’aspetto della formazione è imprescindibile per l’espansione del brand, così come la valorizzazione del capitale umano.

“Chi collabora con Ecogenia è attento alle tematiche della sostenibilità e del benessere e condivide la mission aziendale con soluzioni green per ridurre l’impronta ecologica degli italiani. Questi sono i motivi per cui abbiamo un turnover molto basso: i dipendenti dell’azienda lavorano con noi, non per noi”.

La crescita aziendale fino al 2022

L’attenzione sempre più grande verso l’obiettivo benessere di questi ultimi anni, ha portato a espandere i servizi e i prodotti offerti da Ecogenia, che si è aperta all’efficientamento energetico per il raggiungimento del benessere abitativo.

“Dal 2009 il business si è potenziato molto, con prodotti nell’ambito termo-idraulico e fotovoltaico, fino ad arrivare allo sviluppo di integratori alimentari e prodotti elettromedicali per la cura del corpo” dice l’ad.

“Come Gruppo ci siamo recentemente affacciati al campo della medicina quantistica e stiamo utilizzando un sistema che rende l’acqua intelligente e informata. Queste attività fanno parte del business plan e si consolideranno in futuro per offrire sempre più soluzioni green agli italiani”.

Ogni nuovo tassello della struttura di Ecogenia vive in simbiosi con il mondo dell’acqua, che resta il tema più importante attorno al quale ruotano tutti gli altri ambiti di interesse del marchio.

“Da imprenditore, sono conscio che la nostra azienda lavora nella direzione giusta poiché fornisce alle persone prodotti e servizi per migliorare la propria vita. Nei prossimi anni ci sarà sempre più attenzione verso l’alimentazione. Dato che l’acqua è fondamentale, accompagneremo i nostri clienti verso prodotti di valore, facendo del bene anche all’ambiente”.

Obiettivo benessere di Ecogenia

Come disinfettare il bucato in lavatrice in modo naturale

Sono diversi i metodi efficaci che non impattano sull’ambiente che permettono di disinfettare il bucato in lavatrice e avere sempre panni puliti.

Molti dei detergenti presenti in commercio eliminano le macchie più difficili, regalano un profumo inebriante ma non sono in grado di garantire un’igiene profonda.

Proteggere tutta la famiglia da germi e batteri diventa una necessità, soprattutto in presenza di neonati o persone soggette a micosi della cute.

In questi casi è ancora più importante evitare l’utilizzo di detergente chimici perché troppo aggressivi per il pH della pelle.

Le regole di base per disinfettare il bucato in lavatrice

Come anticipato disinfettare il bucato in lavatrice in certi casi è fondamentale, soprattutto quando in casa vivono bambini.

Esiste un disinfettante naturale, che oltre a garantire un bucato super profumato, permette di eliminare germi e batteri? La risposta è sì, anzi più di uno, purché si utilizzino in concomitanza con alcune regole di base:

  • Non eccedere con detersivo e ammorbidente, infatti l’errore più comune è credere che più detersivo equivalga a ottenere panni più puliti
  • Stendere subito i capi bagnati e lasciar asciugare in un luogo ben arieggiato
  • Mantenere pulita la lavatrice, in particolar modo il cestello e le guarnizioni
  • Scegliere il programma di lavaggio giusto

Disinfettare il bucato in lavatrice: 5 modi completamente naturali

Effettuare lavaggi ecologici con prodotti naturali è anche un modo per risparmiare sugli acquisti dei tanti (troppi) detergenti chimici in commercio.

Ecco i modi per disinfettare il bucato in lavatrice in maniera del tutto eco-sostenibile.

1. Percarbonato di sodio

Un modo eco-compatibile per disinfettare il bucato in lavatrice è il percarbonato di sodio: un prodotto sbiancante e smacchiante già a basse temperature.

Per distruggere tutti i germi e batteri presenti nel bucato è sufficiente aggiungere del percarbonato direttamente nel cestello e procedere con il lavaggio a una temperatura di 30°.

Attenzione: non è indicato per indumenti di lana, lino, pelle o seta!

2. Aceto di vino bianco

Non tutti sono a conoscenza del fatto che inserire un tappino di aceto di vino all’interno della vaschetta al posto dell’ammorbidente permetta di disinfettare il bucato in lavatrice in maniera impeccabile.

L’acido acetico, componente dell’aceto in una percentuale che varia dal 3 al 6%, è in grado di eliminare i microbatteri presenti nelle fibre tessili dei panni sporchi.

Inoltre usare l’aceto aiuta decalcificare la lavatrice in modo naturale.

Olio di tea tree

3. Olio essenziale di Tea Tree

Per disinfettare il bucato in lavatrice si può utilizzare anche qualche goccia di Tea Tree.

Questo olio essenziale è infatti particolarmente apprezzato per le sue proprietà antibatteriche e antimicotiche. Per ottenere panni puliti e igienizzati è sufficiente aggiungere al comune detersivo per bucato 5 gocce di questo olio.

4. Bicarbonato di sodio

Anche il bicarbonato di sodio è un potente alleato utile a disinfettare il bucato in lavatrice ed eliminare così germi e batteri.

Per ottenere l’azione disinfettante da questo prodotto naturale è sufficiente aggiungere all’interno della vaschetta del detersivo due cucchiai di bicarbonato e lavare i capi come di consueto.

5. Disinfettare il bucato in lavatrice con l’ozonizzatore domestico

L’utilizzo dell’ozono all’interno dell’acqua di lavaggio garantisce l’eliminazione di germi e batteri in modo naturale e sicuro, permettendo così di ottenere un bucato pulito e igienizzato.

A differenza degli altri prodotti appena menzionati, grazie all’utilizzo dell’ozono non è necessario utilizzare detergente e ammorbidente.

L’ozonizzatore domestico del brand Igenial di Ecogenia è compatibile con qualunque lavatrice e trasforma l’acqua fredda in un potente disinfettante naturale che, non solo lava i capi, ma li igienizza perfettamente.

Metodi per disinfettare

Inquinamento da microplastiche, il nemico invisibile dell’ambiente

L’inquinamento da microplastiche è un nemico silenzioso e invisibile dell’ambiente.

La plastica nei mari è tristemente diffusa e purtroppo non tutti si rendono conto dei danni che essa provoca all’ambiente.

Ecco cosa bisogna sapere su un problema sempre più grave e quali soluzioni attuare per limitarlo al minimo.

Perché l’inquinamento da microplastiche è così pericoloso

La caratteristica principale delle microplastiche riguarda proprio le loro dimensioni piuttosto contenute.

Le misure delle particelle possono essere comprese tra 0,1 micrometri a 5000 micrometri (µm), ossia 1/5 millimetri.

Si definiscono invece nanoplastiche quelle di grandezza 0,001 a 0,1 µm (da 1  a 100 nanometri) ed entrambe si rivelano altamente nocive per l’ecosistema marino.

Infatti, le misure delle micro e nano plastiche fanno in modo che si insinuino ovunque. Tali sostanze infestano buona parte del pianeta e bisogna necessariamente correre ai ripari per tenere la situazione sotto controllo.

La plastica nei mari, infatti, viene spesso ingerita da numerosi animali che vivono nelle acque inquinate. Anche l’acqua che beviamo può contenere tracce di microplastiche, soprattutto quella contenuta in bottiglie di plastica.

I danni provocati da questo polimero sintetico sono pressoché incalcolabili, per l’ambiente, gli animali e anche gli esseri umani.

Come si formano le microplastiche?

Solo in tempi recenti, il problema dell’inquinamento da microplastiche è stato trattato con la dovuta attenzione dai ricercatori.

Ancora oggi non si conoscono fino in fondo i reali rischi che questo polimero sintetico causa all’ecosistema marino e terrestre.

La formazione delle microplastiche può essere dovuta:

  • da particelle di plastica prodotte intenzionalmente per essere aggiunte in alcuni prodotti, come nei cosmetici o nelle fibre sintetiche. Queste microplastiche sono dette primarie
  • dallo smaltimento o la decomposizione di rifiuti in plastica. Sono le microplastiche secondarie.

In base a varie ricerche portate avanti, emerge che nell’ambiente marino sono sparse varie tipologie di plastiche, provenienti da bottiglie, piatti, bicchieri, posate e buste in generale.

Il problema è ancora più sensibile in Italia, considerato che il mare nostrum viene considerato tra i più inquinati a livello globale.

Microplastiche primarie e secondarie

Inquinamento da microplastiche, un fenomeno sempre più diffuso nel Mediterraneo

Il triste fenomeno della plastica nei mari viene sentenziato nel 2020 anche dal rapporto “Mare Plasticum: The Mediterranean” diffuso dalla IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

In base alla ricerca, il mare viene dilaniato ogni anno da 229 mila tonnellate di rifiuti plastici, provenienti da 33 nazioni che si affacciano sul mare.

Tra le cause scatenanti, vengono menzionate l’alta densità di popolazione, l’afflusso dei turisti, la navigazione delle navi mercantili e una gestione poco oculata dei rifiuti.

Secondo il report i paesi più inquinanti sono l’Egitto (32,3%), Italia (14,8%) e Turchia (10,5%).

Per quanto riguarda le microplastiche, il Belpaese conta 34000 tonnellate all’anno, con Roma che precede Milano e Torino.

Le soluzioni da adottare

Non è facile affrontare al meglio questo problema. Ma oggi siamo consapevoli che ognuno di noi può agire per cambiare le cose.

Ecco alcune possibili soluzioni all’inquinamento da tenere in considerazione per tutelare l’ambiente:

  • Ridurre al minimo l’utilizzo delle bottiglie di plastica, utilizzando borracce e acqua del rubinetto purificata
  • Evitare l’impiego di tessuti sintetici, scegliendo tessuti naturali
  • Evitare l’uso della plastica usa e getta scegliendo materiali sostenibili e alternativi

Sono solo alcune delle possibili opzioni da mettere in pratica, ogni giorno si può fare qualcosa per scongiurare qualsiasi rischio derivante dalla plastica nei mari.

Ecogenia, una realtà che punta tutto sulla sostenibilità

Per ridurre al minimo il problema della plastica nei mari, Ecogenia agisce per trovare le migliori soluzioni per l’inquinamento.

L’azienda nasce per mettere a disposizione prodotti di alta qualità e ridurre al minimo sprechi ambientali.

I purificatori d’acqua domestici del brand Acqualife fanno parte delle migliori realtà ad alta sostenibilità di Ecogenia e contribuiscono a eliminare l’uso delle bottiglie e bottigliette di plastica ogni giorno.

Bere acqua dal rubinetto