Inquinamento da microplastiche

Inquinamento da microplastiche, il nemico invisibile dell’ambiente

L’inquinamento da microplastiche è un nemico silenzioso e invisibile dell’ambiente.

La plastica nei mari è tristemente diffusa e purtroppo non tutti si rendono conto dei danni che essa provoca all’ambiente.

Ecco cosa bisogna sapere su un problema sempre più grave e quali soluzioni attuare per limitarlo al minimo.

Perché l’inquinamento da microplastiche è così pericoloso

La caratteristica principale delle microplastiche riguarda proprio le loro dimensioni piuttosto contenute.

Le misure delle particelle possono essere comprese tra 0,1 micrometri a 5000 micrometri (µm), ossia 1/5 millimetri.

Si definiscono invece nanoplastiche quelle di grandezza 0,001 a 0,1 µm (da 1  a 100 nanometri) ed entrambe si rivelano altamente nocive per l’ecosistema marino.

Infatti, le misure delle micro e nano plastiche fanno in modo che si insinuino ovunque. Tali sostanze infestano buona parte del pianeta e bisogna necessariamente correre ai ripari per tenere la situazione sotto controllo.

La plastica nei mari, infatti, viene spesso ingerita da numerosi animali che vivono nelle acque inquinate. Anche l’acqua che beviamo può contenere tracce di microplastiche, soprattutto quella contenuta in bottiglie di plastica.

I danni provocati da questo polimero sintetico sono pressoché incalcolabili, per l’ambiente, gli animali e anche gli esseri umani.

Come si formano le microplastiche?

Solo in tempi recenti, il problema dell’inquinamento da microplastiche è stato trattato con la dovuta attenzione dai ricercatori.

Ancora oggi non si conoscono fino in fondo i reali rischi che questo polimero sintetico causa all’ecosistema marino e terrestre.

La formazione delle microplastiche può essere dovuta:

  • da particelle di plastica prodotte intenzionalmente per essere aggiunte in alcuni prodotti, come nei cosmetici o nelle fibre sintetiche. Queste microplastiche sono dette primarie
  • dallo smaltimento o la decomposizione di rifiuti in plastica. Sono le microplastiche secondarie.

In base a varie ricerche portate avanti, emerge che nell’ambiente marino sono sparse varie tipologie di plastiche, provenienti da bottiglie, piatti, bicchieri, posate e buste in generale.

Il problema è ancora più sensibile in Italia, considerato che il mare nostrum viene considerato tra i più inquinati a livello globale.

Microplastiche primarie e secondarie

Inquinamento da microplastiche, un fenomeno sempre più diffuso nel Mediterraneo

Il triste fenomeno della plastica nei mari viene sentenziato nel 2020 anche dal rapporto “Mare Plasticum: The Mediterranean” diffuso dalla IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

In base alla ricerca, il mare viene dilaniato ogni anno da 229 mila tonnellate di rifiuti plastici, provenienti da 33 nazioni che si affacciano sul mare.

Tra le cause scatenanti, vengono menzionate l’alta densità di popolazione, l’afflusso dei turisti, la navigazione delle navi mercantili e una gestione poco oculata dei rifiuti.

Secondo il report i paesi più inquinanti sono l’Egitto (32,3%), Italia (14,8%) e Turchia (10,5%).

Per quanto riguarda le microplastiche, il Belpaese conta 34000 tonnellate all’anno, con Roma che precede Milano e Torino.

Le soluzioni da adottare

Non è facile affrontare al meglio questo problema. Ma oggi siamo consapevoli che ognuno di noi può agire per cambiare le cose.

Ecco alcune possibili soluzioni all’inquinamento da tenere in considerazione per tutelare l’ambiente:

  • Ridurre al minimo l’utilizzo delle bottiglie di plastica, utilizzando borracce e acqua del rubinetto purificata
  • Evitare l’impiego di tessuti sintetici, scegliendo tessuti naturali
  • Evitare l’uso della plastica usa e getta scegliendo materiali sostenibili e alternativi

Sono solo alcune delle possibili opzioni da mettere in pratica, ogni giorno si può fare qualcosa per scongiurare qualsiasi rischio derivante dalla plastica nei mari.

Ecogenia, una realtà che punta tutto sulla sostenibilità

Per ridurre al minimo il problema della plastica nei mari, Ecogenia agisce per trovare le migliori soluzioni per l’inquinamento.

L’azienda nasce per mettere a disposizione prodotti di alta qualità e ridurre al minimo sprechi ambientali.

I purificatori d’acqua domestici del brand Acqualife fanno parte delle migliori realtà ad alta sostenibilità di Ecogenia e contribuiscono a eliminare l’uso delle bottiglie e bottigliette di plastica ogni giorno.

Bere acqua dal rubinetto