Bottiglie d’acqua, il percorso dalla sorgente alla tavola
Da oltre cinquant’anni le bottiglie d’acqua sono una presenza fissa nelle case e sulle nostre tavole. Ma come avviene la fase di imbottigliamento?
L’acqua di sorgente viene incanalata – in condizioni asettiche e senza contaminazione umana – in appositi contenitori realizzati in vetro o in PET (un particolare tipo di plastica molto leggera e al contempo resistente).
Ma tutto inizia da una sorgente d’acqua, attraverso l’azione di captazione che può avvenire da acqua corrente oppure dalla falda.
Il liquido viene raccolto dalla sorgente e, attraverso particolari sistemi, convogliato verso lo stabilimento dove avvengono le successive fasi.
Da qui inizia il percorso di imbottigliamento che segue diversi procedimenti controllati che garantiscono la sicurezza dell’acqua minerale.
Ecco quali sono i principali step:
- Incanalamento dell’acqua: la captazione prevede l’indirizzamento del liquido attraverso delle condotte in acciaio Inox;
- Creazione della bottiglia in PET o in vetro;
- Riempimento: una volta pronte le bottiglie di plastica o di vetro si passerà a colmarle con l’acqua della sorgente.
- Tappatura ed etichettatura: a questo punto, la bottiglia viene sigillata attraverso un tappo di plastica o di alluminio e in questo modo si evita qualunque forma di contaminazione della sostanza al suo interno.
- Invio per lo stoccaggio e il trasporto in magazzini e centri commerciali.
Il processo di imbottigliamento, grazie alle nuove tecnologie, è sicuro e preciso e consente di avere sempre acqua in bottiglia dalla sorgente direttamente nelle case.
Allo stesso tempo, però, per produrre acqua in bottiglia si ha un ingente consumo di energia e di risorse idriche.
Il punto debole della filiera dell’acqua in bottiglia è sicuramente lo stoccaggio.
Se la conservazione avviene a contatto diretto con la luce solare oppure se ci sono schiacciamenti, la plastica attraverso un processo detto “migrazione” può rilasciare microcomponenti nell’acqua. Si tratta di nanoplastiche e microplastiche non idonee per il consumo umano.
Preferire l’acqua del rubinetto porta numerosi vantaggi legati alla logistica, ai costi e alla qualità: si tratta infatti di acqua potabile già controllata per legge e a livello ambientale sicuramente più sostenibile poiché evita il passaggio dell’imbottigliamento.
Ovviamente si consiglia un depuratore d’acqua domestico per ridurre la presenza di possibili sostanze indesiderate e rendere il liquido leggero e salutare, perfetto da bere e per cucinare.