Le falde acquifere, una riserva d’acqua da non sottovalutare

le falde acquifere nel sottosuolo

Le falde acquifere rappresentano una fondamentale riserva di acque sotterranee che scorrono e si spostano seguendo uno specifico ciclo.

Si tratta quindi di sorgenti d’acqua fondamentali per l’approvvigionamento idrico umano, costituite da masse d’acqua che tendono a riempire i vuoti che si formano negli strati del sottosuolo.

Questi accumuli si creano quando uno strato di rocce impermeabili impedisce all’acqua di penetrare più in profondità, creando il cosiddetto letto di falda.

Le sorgenti d’acqua che si trovano sotto terra possono occupare l’intero spazio a disposizione nelle cavità del terreno, oppure solo una parte, dando origine a zone di areazione.

I bacini di acque sotterranee sono alimentati principalmente dalle precipitazioni, che grazie alla permeabilità del suolo scorrono fino negli strati più profondi della terra, oppure attingono dal subalveo di fiumi e corsi d’acqua.

Le falde acquifere non sono tutte uguali, a seconda delle loro caratteristiche si differenziano in:

  • Freatiche
  • Artesiane
  • Risorgive
  • Vulcaniche
  • Termali

Nonostante il terreno sia un ottimo filtro contro le impurità, è possibile che le falde acquifere siano contaminate da diversi agenti esterni.

Sversamenti di sostanze industriali e acque reflue possono penetrare negli strati più profondi del sottosuolo, andando a compromettere le acque sotterranee. Anche attraverso le precipitazioni è possibile che alcuni inquinanti riescano a farsi strada all’interno delle falde.

Le sostanze che generalmente possono infiltrarsi nei bacini sotterranei sono differenti, ma non solo, l’impurità delle acque sotterranee può essere legata a fattori naturali come l’accumulo di gas tossici o la proliferazione di batteri dovuta a lunghi ristagni.

In ogni caso, prima di essere definita potabile, l’acqua proveniente dal sottosuolo viene analizzata e passa attraverso gli acquedotti comunali, subendo numerosi controlli di sicurezza nel suo tragitto verso le case e gli edifici pubblici.

Ogni quanto lavare i vestiti in lavatrice?

ogni quanto lavare i vestiti

Troppi lavaggi possono rovinare i capi a causa dei detersivi utilizzati e quindi molto spesso le persone si domandano ogni quanto è corretto lavare i vestiti in lavatrice.

Ecco alcuni suggerimenti.

I capi di abbigliamento sono sempre in contatto con superfici sporche e smog, catturando microbi o agenti patogeni.

La presenza di questi organismi sui vestiti, può portare all’insorgenza di allergie della pelle, specialmente se l’epidermide è molto sensibile.

Alcuni capi devono essere sottoposti a un lavaggio quotidiano, altri invece possono essere utilizzati per diversi giorni.

L’abbigliamento intimo come slip, reggiseno, calze e collant essendo fatti con tessuti iper leggeri e traspiranti, a diretto contatto con la pelle assorbono sudore e fluidi corporei, quindi è importante lavarli ogni volta che vengono indossati.

È consigliabile inserire in lavatrice i capi intimi sempre separatamente dal resto del bucato, in modo da ottenere il massimo dell’igiene.

Anche per il capo di abbigliamento bianco si consiglia di effettuare il lavaggio ogni volta che viene utilizzato, dedicando una lavatrice apposita, separandola dai colorati.

bianchi e colorati il lavaggio in lavatrice

Altro fattore importante da considerare è l’età dei vestiti. I tessuti nuovi a contatto con l’acqua di lavaggio possono trasferire nel liquido l’eccesso di colore, quindi è consigliato lavarli separatamente dal resto dei capi almeno per un paio di volte per non rischiare rovinare il resto del bucato.

Questo se non si possiede un ozonizzatore domestico che consente di lavare bianchi e colorati insieme senza rischio di scolorimento.

Per quanto riguarda i jeans, dato lo spessore del tessuto e l’elevata capacità di resistere allo sporco, il lavaggio può avvenire dopo tempi più lunghi. Ben diverso è il caso dell’abbigliamento sportivo, che richiede un lavaggio ogni volta che viene utilizzato.

Per giacche e i cappotti è sufficiente effettuare il lavaggio alla fine di ogni stagione, prima di riporli nell’armadio.

Stabilire ogni quanto lavare i vestiti, può essere utile per non utilizzare eccessivamente la lavatrice, consumando inutilmente acqua, corrente e detersivo.

È comunque importante considerare quanto sia indispensabile l’eliminazione di virus e batteri sui capi.

Ma come lavare i vestiti in lavatrice, con la sicurezza di avere una combinazione di pulizia e igiene?

Con l’ozonizzatore domestico Igenial pulizia igiene e morbidezza sono all’ordine del giorno, insieme alla riduzione dei consumi e dell’inquinamento con i detersivi chimici.

Plastic bank, il progetto contro l’inquinamento

Plastik bank

Plastic Bank è un’iniziativa che mira a ridurre l’inquinamento plastico, sensibilizzando le popolazioni più fragili sull’importanza della tutela ambientale.

Il progetto, ideato da David Katz, permette alle zone più povere del pianeta di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e migliorare le condizioni sociali dei propri abitanti.

Nel 2014 David Katz ad Haiti si è fatto portavoce di un cambiamento sostenibile. Riflettendo sul problema dell’inquinamento plastico, l’imprenditore ha cercato una soluzione che creasse benefici economici, ambientali e sociali anche nelle zone più povere del mondo.

Se nei Paesi industrializzati l’importanza della raccolta differenziata è nota a tutti, nelle aree meno sviluppate nessuno è a conoscenza dei danni provocati dal cattivo smaltimento dei polimeri sintetici.

Dove c’è mancanza di istruzione e le popolazioni vivono in condizioni di estrema povertà, i rifiuti plastici vengono spesso gettati in corsi d’acqua, su spiagge o direttamente nel mare.

Questo perché, oltre alla mancanza di informazione, non esistono sistemi di raccolta differenziata, riciclo e corretto smaltimento. Mettendo insieme tutte queste considerazioni, Katz ha creato un sistema di recupero dei rifiuti plastici che contribuisce al contempo a contrastare la povertà.

I principali Paesi dove è attivo sono le Filippine, Haiti, l’Indonesia e il Brasile.

Il progetto Plastic Bank si appoggia a una rete di negozi in cui la popolazione può consegnare plastica raccolta nell’ambiente, ricevendo in cambio denaro o un credito digitale.

raccogliere i rifiuti plastici

La plastica raccolta viene scambiata anche con generi alimentari, acqua potabile e strumenti di istruzione per i più piccoli. Assicurazioni sanitarie, assistenza sociale e connessione digitale sono altri benefici per i “raccoglitori”.

La moneta digitale è la preferita dalle popolazioni locali, poiché mette al riparo dalla microcriminalità e da furti indesiderati.

Il materiale raccolto nei punti affiliati a Plastic Bank viene venduto alle industrie che lo riciclano e lo riutilizzano nei processi produttivi.

Ciò che si ottiene viene certificato con il marchio Social Plastic® e reintrodotto nella catena di approvvigionamento globale della plastica.

L’iniziativa di Katz, dalla sua fondazione, ha recuperato oltre 40mila tonnellate di plastica, collezionando più di 2 miliardi di bottigliette in PET.

Grazie alla vendita dei rifiuti raccolti, il reddito delle famiglie che partecipano attivamente al progetto è cresciuto di almeno il 40%.

Quanto è importante l’acqua per la preparazione di una ricetta?

Buona da bere e perfetta per cucinare, l’acqua leggera diventa una valida alleata quando è il momento di mettersi ai fornelli.

Viene infatti utilizzata sia in modo diretto sia indiretto per condurre calore e cuocere gli alimenti.

Se di ottima qualità, rende più piacevole il gusto complessivo di un piatto o una bevanda.

Cucinare bene non vuol dire solo applicare le tecniche in modo corretto, ma anche saper scegliere i migliori ingredienti.

L’acqua, per esempio, non deve conferire nessun sapore alla pietanza, ma semplicemente esaltare il gusto della ricetta.

Questo perché molti alimenti (come pasta e riso) assorbono il liquido di cottura, mentre zuppe e minestre contengono alte percentuali di acqua nella loro struttura.

Sapere che cosa bolle in pentola, partendo proprio dall’acqua, aiuta quindi a preparare pietanze più sane e gustose.

Esistono tante modalità di cottura che hanno come base l’acqua, tra cui alcune miste, ovvero che impiegano diverse tecniche insieme (a secco o con grassi).

II metodi più utilizzati sono:

  • Bollitura
  • Lessatura

La bollitura è la tecnica più semplice e consiste nel far salire la temperatura dell’acqua per poi immergere gli ingredienti fino a completa cottura.

 

Nel secondo caso, si resta appena sotto al punto di ebollizione, quindi a 95°C. Per accelerare la cottura si può infine ricorrere alla pentola a pressione, con cui l’acqua arriva a 120°C.

Oltre alla bollitura e alla lessatura esistono altri modi di cucinare che hanno l’acqua come protagonista principale, capace di aiutare a preparare numerose ricette salutari e dietetiche.
Per cucinare bene non si utilizza solamente l’acqua naturale.

Quella frizzante, con le sue bollicine, è ideale per realizzare la pastella alla base della tempura e l’anidride carbonica contribuisce anche a mantenere vividi i colori degli ingredienti.

Per sapere esattamente cosa bolle in pentola e realizzare piatti che favoriscono il benessere, è importante conoscere la qualità dell’acqua con cui si cucina.

Quella purificata con i dispositivi a osmosi inversa di Acqualife, risulta leggera e completamente inodore.

Acqua ozonizzata al posto dell’ammorbidente naturale, i vantaggi

Un ammorbidente naturale può essere una valida alternativa ai prodotti chimici impiegati nei lavaggi in lavatrice, ottenendo allo stesso modo un bucato perfetto.

Questo prodotto, infatti, agisce sulle fibre tessili durante il ciclo in lavatrice, rendendo gli abiti particolarmente morbidi.

Per avere un risparmio economico ed evitare l’acquisto di questo prodotto naturale, limitando al contempo l’utilizzo di prodotti chimici, la soluzione è quella di installare un ozonizzatore domestico.

L’acqua, a cui si aggiunge l’ozono, infatti non lascia traccia nello scarico e viene immessa direttamente nel cestello attraverso un processo naturale.

In questo modo l’acqua di lavaggio acquisisce proprietà altamente igienizzanti, sprigionando ossigeno attivo a contatto con i capi.

L’azione dell’acqua ozonizzata è efficace anche a basse temperature, offrendo la possibilità di scegliere programmi per i panni delicati, tutelando i capi nel tempo.

Anche i cicli possono essere brevi (30 minuti al massimo) e consentire il lavaggio di bianchi e colorati insieme senza nessun rischio.

L’acqua ozonizzata è particolarmente indicata anche per questi tessuti particolari.

Microfibra

Materiale sintetico, utilizzato per la realizzazione dei capi di abbigliamento tecnico e sportivo.

La microfibra ha un’alta capacità traspirante, grazie alla quale intrappola il sudore e la polvere.

Applicare un ammorbidente normale può creare una patina che riduce le proprietà delle fibre, mentre utilizzando l’acqua ozonizzata ciò non avviene.

Cashmere

Un tessuto di lana naturale, particolarmente delicato per cui di soli

to si consiglia di effettuare un lavaggio a mano e in acqua tiepida. Utilizzando le proprietà dell’ozono si riesce a rispettare la delicatezza di questo tessuto, con la sicurezza di un lavaggio profondo.

tessuti delicati

Tessuti idrorepellenti

Con questi ultimi è sconsigliabile l’impiego di un ammorbidente. La sostanza potrebbe cambiare le proprietà delle fibre, ideate per respingere l’acqua.

Grazie all’ossigeno attivo, è invece possibile ottenere una pulizia profonda senza conseguenze.

L’ozonizzatore per lavatrice Igenial riduce il consumo di detergenti chimici e viene posizionato vicino alla lavatrice per entrare in azione a ogni lavaggio.

Scoprilo nella sezione Acqualife – Altri prodotti dell’app.

ozonizzatore domestico

 

Il ciclo dell’acqua, quando la natura è straordinaria

come avviene il ciclo dell'acqua

Il ciclo dell’acqua permette a questo liquido vitale di rinnovarsi sulla Terra in 4 frasi: evaporazione, condensazione, precipitazione e infiltrazione.

Il primo passo è l’evaporazione dell’acqua

Il ciclo dell’acqua parte da quella presente nel mare, nei fiumi, nelle piante e negli gli esseri viventi. Subendo un processo di riscaldamento che parte direttamente dai raggi del sole, l’acqua cambia il suo stato in gassoso, diventando un leggero vapore che sale verso il cielo e si accumula nell’amosfera.

La condensazione dell’acqua crea vapore acqueo

A questo punto, avviene la fase della condensazione. Il vapore acqueo, arrivato a un’altezza in cui le temperature sono molto basse, si raffredda e torna allo stato liquido. Si formano così un insieme di gocce che vanno a creare le nuvole.

la condensazione dell'acqua

Le nuvole scatenano la pioggia

Il passaggio successivo viene detto precipitazione e avviene quando le nuvole sono ormai grandi e pesanti a causa del grande accumulo di acqua, che si riversa sulla terra sotto forma di pioggia.

La pioggia si deposita e si infiltra sulla terra, ripetendo il ciclo dell’acqua

Infine, l’ultima fase viene detta dell’infiltrazione. L’acqua che cade sulla Terra va a depositarsi nei mari, nei laghi oppure nei fiumi, pronta per ricominciare il ciclo di nuovo.

Una gran parte di pioggia finisce infatti a contatto con il terreno e riesce a infiltrarsi in profondità. In questo modo, questa porzione d’acqua alimenta le falde acquifere presenti nel sottosuolo.

È davvero straordinario comprendere come il nostro pianeta sia capace di riprodurre acqua in modo naturale, senza aver bisogno dell’intervento umano.

Mantenere la terra in salute, dunque, è una priorità per far sì che i processi vitali come il ciclo dell’acqua continuino a essere regolari.

Poesie e filastrocche sull’acqua

All’interno delle scuole o nelle attività extra scolastiche l’acqua è un elemento interessante da studiare e conoscere.

Esistono anche numerose poesie e filastrocche che servono sempre di più a far avvicinare anche i bambini a questo elemento puro e limpido. Qui le più celebri.

Scende la pioggia la guardo e mi rispecchio… Attendo il ciclo dell’acqua per il suo uso perfetto.
Vanessa Conti

Sboccia un fiore in un prato fiorito, con l’acqua ti annaffio e rimango stupito!
Vanessa Conti

Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua.
Loren Eiseley

la poesia sull'acqua

La tua mente è come quest’acqua, amico mio: quando viene agitata diventa difficile vedere, ma se le permetti di calmarsi la risposta ti appare chiara.
Dal film kung Fu Panda

Acqua di monte,
acqua di fonte,
acqua piovana,
acqua sovrana,
acqua che odo,
acqua che lodo,
acqua che squilli,
acqua che brilli,
acqua che canti e piangi,
acqua che ridi e muggi.
Tu sei la vita e sempre sempre fuggi.
Acqua di Gabriele D’annunzio

Acqua, dolce acqua,
che scorri nei ruscelli e nei fiumi,
che doni vita a ogni creatura,
e che nei nostri corpi fluisce.
Per i bambini sei un gioco,
che spruzzi e che schizzi,
che rinfresca e che ristora,
e che fa felici i loro visi.
Con te si fanno le bolle,
si lavano i giocattoli,
si innaffiano i fiori,
e si rinfrescano gli stanchi pettioli.
Acqua, tu sei un tesoro,
che va rispettato e preservato,
perché senza di te non ci sarebbe vita,
e il mondo sarebbe spoglio e privato.
Bambini, amate l’acqua,
e usatela con saggezza,
perché solo così potrete godere
della sua bellezza e della sua dolcezza.
Acqua dolce Acqua di Alison Iacchini

Le filastrocche sull'acqua

Più ci saranno gocce d’acqua pulita, più il mondo risplenderà di bellezza.
Madre Teresa di Calcutta

E la canzone dell’acqua
è una cosa eterna.
È la linfa profonda
che fa maturare i campi.
È sangue di poeti
che lasciano smarrire
le loro anime neri sentieri
della natura.
Che armonia spande
sgorgando dalla roccia!
Si abbandona agli uomini
con le sue dolci cadenze
Il mattino è chiaro.
I focolari fumano
e il fiumi sono braccia
che alzano la nebbia.
Ascoltate i romances
dell’acqua tra i pioppi.
Sono uccelli senz’ala
sperduti nell’erba!
Gli alberi che cantano
si spezzano e seccano.
E diventano pianure
le montagne serene.
Ma la canzone dell’acqua
è una cosa eterna.
Mattino di Federico Garcia Lorca

Favola rossa, favola blu, l’acqua colorata bevila tu!
Vanessa Conti

la ros sull’

la rosa sull’acqua

Quale plastica è riciclabile?

quale plastica è ricilabile

Smaltire correttamente gli oggetti e i packaging esausti è fondamentale per salvaguardare l’ambiente e permettere di riciclare correttamente i materiali.

Ecco una guida semplice per orientarsi a casa e conoscere i simboli del riciclo plastica.

Chi pensa che tutta la plastica sia riciclabile dovrà ricredersi, infatti non tutta può essere inserita a cuor leggero nel cestino della raccolta differenziata.

Corepla ha stilato una classifica degli oggetti in plastica riciclabile che possono essere gettati nella raccolta differenziata.
Ecco i principali:

  • Bicchieri monouso
  • Blister e involucri sagomati
  • Bottigliette in PET
  • Bottiglie di olio
  • Buste di patatine, pasta, caramelle, surgelati e verdure
  • Barattolini di yogurt, salse e creme
  • Pellicole di plastica
  • Flaconi di detersivi e dispenser
  • Pluriball e chips in polistirolo
  • Reti per frutta e verdura
  • Sacchi per alimenti animali
  • Vasi per fiori
  • Vaschette per alimenti

La plastica biodegradabile e compostabile non deve essere inserita nella raccolta differenziata dei polimeri sintetici, ma va gettata nel cestino dei rifiuti organici.

sacchetto biodegradabile- compatibile

Ci sono poi altri oggetti che non possono stare insieme alla plastica riciclabile, ma che vanno inseriti nell’indifferenziata:

  • Bacinelle
  • Barattoli
  • Cancelleria
  • Cartelline in plastica
  • CD e DVD
  • Piccoli elettrodomestici
  • Guanti, mascherine e dispositivi medicali
  • Occhiali
  • Palloni
  • Pannolini
  • Penne ed evidenziatori
  • Tubi per l’irrigazione del giardino
  • Vasi

Andando più a fondo, è importante conoscere anche quali sono le tipologie di polimeri sintetici che possono dare vita a nuovi oggetti e quali no.

Ogni diverso materiale plastico è compreso in una classificazione stilata dalla SPI (Society of Plastics Industry) con un numero che va da 1 a 7.

la nuova vita della plastica

La plastica riciclabile è compresa dall’1 al 6, mentre con il 7 si indica quella che non può essere assolutamente gettata nella raccolta differenziata.

Per aiutare i consumatori con la raccolta differenziata, il Dlgs del 3 settembre 2020 ha reso obbligatoria la cosiddetta “etichettatura ambientale”.

Si tratta di un sistema universale che impone alle aziende produttrici di esporre in modo chiaro i materiali con cui gli imballaggi sono prodotti.
Le informazioni necessarie sono:

  • Tipologia di imballo
  • Sigla del materiale (PVC, PET ecc)
  • Indicazioni sulla raccolta differenziata

Quando si è indecisi sulla plastica riciclabile, è quindi bene cercare l’etichetta e individuare un simbolo triangolare composto da tre frecce (il classico triangolino del riciclo detto anche “ciclo di Möbius”).

Al suo interno sarà indicato il codice SPI, se c’è solamente il numero 7, in definitiva, dovrà stare alla larga dal bidone della raccolta differenziata.

codici spi per individuare la classificazione della plastica

Fast fashion: la moda usa e getta degli ultimi anni

Tra i settori chiave per un cambiamento sostenibile, quello della moda gioca un ruolo fondamentale.

Specialmente a causa dell’ascesa del fast fashion. Una tendenza che ha raddoppiato la quantità di capi prodotti, abbassandone la qualità e riducendone i tempi di vita utili.

Un meccanismo dall’impatto ambientale negativo che genera tonnellate di rifiuti, composti per lo più da tessuti sintetici che rilasciano nell’ambiente dannose microplastiche.

Con il termine fast fashion si definisce infatti la tendenza della “moda usa e getta” con cui vengono prodotti tantissimi capi con tessuti sintetici di bassa qualità.

Questo meccanismo permette di acquistare vestiti a prezzi più bassi, aumentandone quindi la quantità, ma indossandoli per un tempo più breve rispetto a quelli realizzati con materiali di qualità.

Secondo i dati della Ellen Mc Arthur Foundation con il boom del fast fashion tra il 2000 e il 2015 il numero di abiti prodotti a livello globale è pressoché raddoppiato.

La filiera produttiva impiega numerose risorse come fibre artificiali ricavate dagli idrocarburi e quantità ingenti di anidride carbonica che vengono disperse nell’ambiente.

Anche nel suo fine vita il fast fashion si dimostra poco sostenibile, il 73% dei tessuti finiscono in discarica, al ritmo di un camion pieno al secondo.

Altre stime provenienti dagli USA raccontano di come l’inquinamento da microplastiche degli oceani sia dovuto al 90% proprio dai tessuti sintetici.

Non solo quelli gettati a fine vita, ma anche dai capi ancora in possesso dei consumatori, regolarmente lavati in lavatrice.

I tessuti sintetici, infatti, durante i cicli in acqua rilasciano microplastiche. Queste, attraverso gli scarichi, vanno a finire nei fiumi e nel mare, alimentando l’inquinamento plastico.

La legge SalvaMare, approvata il 9 novembre 2021 dal Senato della Repubblica, detta alcune importanti disposizioni per diminuire l’impatto ambientale del fast fashion.

Tra i suoi articoli, contiene infatti degli obblighi per sensibilizzare i consumatori verso il problema dei tessuti sintetici.

L’articolo 12 riporta delle indicazioni sui prodotti tessili e sulle microfibre, definite come “particelle sintetiche di forma fibrosa, dalle dimensioni inferiori ai cinque millimetri”.

A partire dal 30 giugno 2022, qualsiasi prodotto tessile che rilasci microfibre durante il lavaggio, riporta obbligatoriamente sull’etichetta delle note ben precise a seconda che sia previsto:

  • Lavaggio a mano
  • Lavaggio a secco

La dicitura citata nella legge SalvaMare recita: “Questo prodotto rilascia microfibre ad ogni lavaggio contribuendo all’inquinamento da plastiche del mare. Si consiglia il lavaggio (a mano/a secco) per ridurre il rilascio”.

I capi che possono essere puliti in maniera tradizionale riporteranno solamente la prima frase, senza nessun consiglio sul lavaggio.

Con l’entrata in vigore ufficiale della Legge SalvaMare, la prevenzione dell’abbandono di rifiuti in corsi d’acqua, laghi e mari, insieme alla gestione di rifiuti pescati e all’attivazione di campagne di pulizia, si possono ridurre gli effetti inquinanti dei tessuti sintetici.

7 errori di lavaggio quando si lava il bucato in lavatrice

Lavare in lavatrice, può portare dei danni permanenti al bucato se non si conoscono i modi giusti per farlo. Scopri i 7 errori di lavaggio più comuni e come evitarli.

Non pulire mai la lavatrice

Il cestello e le guarnizioni in gomma accumulano sporco e calcare, diminuendo il livello di igiene e rischiando di sporcare biancheria e vestiti.

È quindi fondamentale procedere regolarmente con la pulizia delle componenti interne, facendo in modo che l’elettrodomestico si mantenga sempre igienizzato.

Bianchi e colorati insieme

Per velocizzare i lavaggi spesso si uniscono bianchi e colorati insieme, ma il rischio è quello di veder scolorite le fibre più scure e macchiati i capi delicati.

Infatti alcune fibre, soprattutto se sono ai primi lavaggi, possono rilasciare il colore andando a insidiarsi nei tessuti di un altro capo e fissandosi con il calore.

Ecco perché spesso ci troviamo magliette che da bianche sono diventate rosa o blu o rosse.

Con un ozonizzatore domestico Igenial il problema è risolto, poiché si possono lavare bianchi e colorati insieme alla temperatura massima di 30° e con cicli brevi di 30 minuti.

Distinguere i tessuti

Avete mai aperto l’oblò della lavatrice trovando un maglione che dalla taglia L è diventato una S?

Questo succede se all’interno della lavatrice vengono inseriti indumenti realizzati con tessuti delicati.

Ogni materiale ha il proprio lavaggio consigliato: esistono fibre che sopportano molto di più le alte temperature e altri tessuti che invece si rovinano se sottoposti a troppo calore.

Un esempio? La lana.

Eccedere con il detersivo

Sembra quasi un controsenso, ma l’equazione “più detersivo uguale più pulito” non è affatto corretta.

Se si inserisce una percentuale troppo elevata di sapone rispetto al carico della lavatrice si produrrà troppa schiuma che finirà per macchiare e lasciare dei piccoli segni bianchi sui vestiti.

eccedere con il detersivo

Caricare troppo la lavatrice

Ogni modello di elettrodomestico ha una quantità massima di kg che può contenere. Rappresenta il limite di carico con il quale è garantito un lavaggio in lavatrice veramente efficace.

Un eccesso di panni, infatti, può rendere la pulizia difficoltosa o addirittura causare delle fuoriuscite d’acqua dalle guarnizioni e sforzare eccessivamente il motore durante la centrifuga.

Non tenere in considerazione la qualità dell’acqua

La componente acqua è di primaria importanza per lavare in lavatrice e influisce sull’aspetto del bucato.

In presenza di troppo calcio e sali minerali, ovvero di un’acqua dura ricca di calcare, si potrebbe osservare una patina opaca sui tessuti oppure percepire cattivo odore.

Non scegliere un ozonizzatore domestico

Più che un errore è davvero un peccato. Dispositivi tecnologici come l’ozonizzatore domestico sono di facile e rapida installazione (non richiedono opere murarie ma solo personale qualificato) e portano dei notevoli benefici e riducono gli errori di lavaggio, sicuramente i 6 elencati prima.

Per saperne di più scopri l’ozonizzatore domestico Igenial all’interno dell’app.