Le falde acquifere, una riserva d’acqua da non sottovalutare
Le falde acquifere rappresentano una fondamentale riserva di acque sotterranee che scorrono e si spostano seguendo uno specifico ciclo.
Si tratta quindi di sorgenti d’acqua fondamentali per l’approvvigionamento idrico umano, costituite da masse d’acqua che tendono a riempire i vuoti che si formano negli strati del sottosuolo.
Questi accumuli si creano quando uno strato di rocce impermeabili impedisce all’acqua di penetrare più in profondità, creando il cosiddetto letto di falda.
Le sorgenti d’acqua che si trovano sotto terra possono occupare l’intero spazio a disposizione nelle cavità del terreno, oppure solo una parte, dando origine a zone di areazione.
I bacini di acque sotterranee sono alimentati principalmente dalle precipitazioni, che grazie alla permeabilità del suolo scorrono fino negli strati più profondi della terra, oppure attingono dal subalveo di fiumi e corsi d’acqua.
Le falde acquifere non sono tutte uguali, a seconda delle loro caratteristiche si differenziano in:
- Freatiche
- Artesiane
- Risorgive
- Vulcaniche
- Termali
Nonostante il terreno sia un ottimo filtro contro le impurità, è possibile che le falde acquifere siano contaminate da diversi agenti esterni.
Sversamenti di sostanze industriali e acque reflue possono penetrare negli strati più profondi del sottosuolo, andando a compromettere le acque sotterranee. Anche attraverso le precipitazioni è possibile che alcuni inquinanti riescano a farsi strada all’interno delle falde.
Le sostanze che generalmente possono infiltrarsi nei bacini sotterranei sono differenti, ma non solo, l’impurità delle acque sotterranee può essere legata a fattori naturali come l’accumulo di gas tossici o la proliferazione di batteri dovuta a lunghi ristagni.
In ogni caso, prima di essere definita potabile, l’acqua proveniente dal sottosuolo viene analizzata e passa attraverso gli acquedotti comunali, subendo numerosi controlli di sicurezza nel suo tragitto verso le case e gli edifici pubblici.