L’acqua in bottiglia è piena di nanoplastiche: lo rivela uno studio americano

le nonoplastiche nell'acqua in bottiglia

Il 2024 si è aperto con una notizia che ha scosso i consumatori di tutto il mondo: un team di ricerca della Columbia University, coordinato dal professore Naixin Qian, ha scoperto che l’acqua in bottiglia può contenere fino a 370mila particelle di polimeri sintetici.

Le nanoplastiche nell’acqua hanno dimensioni infinitesimali e non sono quindi visibili a occhio nudo: se con il termine microplastiche si intendono i frammenti di dimensioni comprese tra 5 millimetri e un micrometro, le nanoplastiche sono ben al di sotto di queste dimensioni.

Per trovarne traccia gli studiosi hanno sviluppato un’inedita tecnologia capace di combinare l’azione di due laser che provocano la risonanza delle molecole.

In questo modo è possibile calcolare le percentuali di plastica nell’acqua legate alle sette principali tipologie di polimeri sintetici oggi in commercio.

Lo studio, pubblicato l’8 gennaio 2024 sulla piattaforma del Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences) riporta che si trovano tra le 110mila e le 370mila nanoplastiche nell’acqua in bottiglia americana. Nonostante i valori dell’acqua potabile siano tenuti sotto controllo al momento dell’immissione delle bottiglie in PET sul mercato, non vi sono verifiche durante la filiera di trasporti e stoccaggio.

assumere acqua in bottiglia

Se esposti a fonti di calore dirette o schiacciate, i contenitori in polimeri sintetici subiscono il fenomeno di migrazione della plastica, che causa la diffusione delle nanoplastiche nell’acqua in bottiglia: ecco perché è necessario riflettere sulle modalità di produzione e conservazione di questi packaging usa e getta.

Consumando acqua in bottiglia che non è stata correttamente conservata (per esempio esposta a fonti di calore dirette o piegata) si incorre nel rischio di ingerire notevoli quantitativi di plastica.

Ecco perché è consigliabile consumare acqua del rubinetto leggera e di qualità grazie a un depuratore domestico.

L’osmosi inversa riduce fino al 99.9% di eventuali impurità di diverso genere, sfruttando le potenzialità di membrane semipermeabili.

Scopri di più sui prodotti Acqualife direttamente all’interno dell’app.

Durezza dell’acqua, cos’è e quali sono le conseguenze sugli elettrodomestici

La durezza dell’acqua, è un parametro che misura la quantità magnesio e sali di calcio, elementi che, combinandosi, danno origine al calcare.

Alcuni dei sali minerali presenti nell’acqua come il bicarbonato di calcio e in generale gli ossalati e i carbonati si sciolgono nell’elemento liquido naturale anche a temperatura ambiente, altri come magnesio e calcio, precipitano solo con l’ebollizione e quindi si accumulano, formando delle vere e proprie incrostazioni.

Un’acqua dura può risultare dannosa per gli elettrodomestici, gli impianti idrosanitari e il bucato.

L’acqua dura ricca di calcare può danneggiare:

  • lavatrice
  • boiler
  • rubinetteria
  • lavastoviglie
  • piccoli elettrodomestici che impiegano l’acqua
  • sanitari
  • biancheria e tessuti
  • tubazioni

Ridurre la durezza dell’acqua e allo stesso tempo rimuovere il calcare è possibile.

Per eliminare le tracce dalle serpentine e dalla rubinetteria, per esempio, si possono usare soluzioni naturali come il limone, l’aceto bianco e il bicarbonato.

Ma quando l’acqua in casa ha un indice di durezza elevato, è necessario intervenire alla fonte, valutando di procedere con l’installazione di un addolcitore domestico, che verrà collegato direttamente all’impianto idrico della casa eliminando il calcare e restituendo un’acqua dalla durezza ottimale.

L’addolcitore domestico consente di tenere sotto controllo e ridurre drasticamente la presenza di calcio e magnesio nell’acqua, sali minerali che accumulandosi danno vita al calcare.

Anche se esistono diversi modelli di addolcitore anticalcare, il loro principio di funzionamento è lo stesso: le differenze sono legate alla portata dell’acqua da trattare.

Al loro interno si trova una resina a scambio di ioni che permette di sostituire calcio e magnesio con sodio e potassio.

L’acqua dura, ad alta percentuale di calcare, passa infatti attraverso questa resina cationica che cattura gli ioni che formano il calcare e li converte, restituendo un’acqua addolcita.

Scopri di più sull’addolcitore nella sezione “Acqualife” dell’app, alla voce “altri prodotti”.

Ogni quanto lavare i vestiti in lavatrice

Spesso ci si domanda ogni quanto lavare i vestiti per mantenerli ben puliti e igienizzati.

I capi di abbigliamento vengono sempre a contatto con superfici sporche e con lo smog, catturando tra le proprie fibre microbi o agenti patogeni.

Un vestito usato e non lavato può apparire opaco, presentare macchie e soprattutto avere un odore sgradevole. Ecco perché è necessario pulire gli abiti con frequenza, restituendo loro la freschezza.

Al contempo, lavare troppo gli abiti può rovinarli, a causa dell’aggressività dei detersivi, delle alte temperature di lavaggio e della centrifuga.

In base alla tipologia di tessuto, quindi, è bene ottimizzare i passaggi in lavatrice, per evitare di stressare troppo le fibre e, con il tempo, danneggiarle in modo irreversibile.

Fermo restando che alcuni capi devono necessariamente essere sottoposti a un lavaggio quotidiano, altri invece possono essere utilizzati per diversi giorni. Ecco alcuni esempi:

Reggiseno: può essere indossato per un massimo di 2 o 3 giorni e poi deve essere messo in lavatrice.
Slip, calze e collant: il lavaggio deve avvenire quotidianamente, onde evitare la formazione di cattivi odori e irritazioni della pelle.

I jeans e abbigliamento sportivo: se viene utilizzato quotidianamente, dopo 10 utilizzi il jeans dovrà essere lavato. Ben diverso è il caso dell’abbigliamento sportivo, che richiede un ciclo dopo ogni utilizzo, essendo generalmente di materiale sintetico.

I vestiti appena acquistati: spesso i tessuti nuovi a contatto con l’acqua di lavaggio trasferiscono nel liquido l’eccesso di colore. È necessario lavarli appena comprati e, se necessario, anche un paio di volte prima di indossarli.

Le giacche e i cappotti: in questo caso è sufficiente effettuare il lavaggio alla fine di ogni stagione, prima di riporli nell’armadio.

Stabilire ogni quanto lavare i vestiti, può essere utile al fine di non utilizzare eccessivamente la lavatrice, consumando inutilmente acqua, corrente elettrica e detersivo.

L’ozonizzatore Igenial offre un ottimo compromesso perché permette di ridurre la quantità di lavaggi mettendo nel cestello sia capi bianchi che colorati.

Per igienizzare il bucato è sufficiente un ciclo breve di 30 minuti a 30 gradi, con poco detersivo e senza nessuna traccia di ammorbidente.

Allungare la vita degli abiti e della biancheria con l’ozonizzatore domestico è facile: scopri tutti i suoi vantaggi nella sezione “Casa green” dell’app, sotto alla voce “Igenial”.

Come funziona il test dell’acqua di Acqualife

test dell'acqua di casa

Il percorso dell’acqua, dagli acquedotti dei Comuni fino al rubinetto di casa, è lungo e articolato.

Se la garanzia che si tratti di una sostanza pura e controllata è una certezza nella prima parte del suo “viaggio”, subisce infatti numerosi controlli quando lascia l’acquedotto per essere trasportata all’interno delle abitazioni , non è possibile avere la stessa sicurezza a proposito degli impianti dei singoli edifici.

È proprio nell’ultimo tratto che compie nelle tubazioni che il liquido può entrare in contatto con sostanze indesiderate, a causa di impianti obsoleti o perdite.

L’acqua potabile, però, racchiude l’essenza del benessere e per questo deve essere pura per bere e cucinare in totale sicurezza.

Per comprenderne la qualità, fino a pochi decenni fa ci si basava solamente su analisi organolettiche, ovvero sulla sua valutazione tramite vista, olfatto e gusto, determinando in maniera superficiale se l’acqua fosse limpida, incolore, inodore e insapore.

Questo non è chiaramente sufficiente poiché due bicchieri d’acqua all’apparenza identici possono avere conseguenze nettamente diverse sull’organismo umano.

test dell'acqua

Ecco perché è fondamentale conoscere le caratteristiche dell’acqua del rubinetto della propria abitazione e, nel caso in cui si tratti di un liquido di bassa qualità, intervenire immediatamente per renderlo migliore.

Grazie al test dell’acqua gratuito di Acqualife, è possibile conoscere rapidamente la qualità del proprio impianto domestico e capire se, quello che vi scorre all’interno, è un liquido puro e leggero.

I parametri presi in considerazione sono

  • Durezza: contenuto di sali come calcio e magnesio, che danno origine al calcare
  • Conducibilità: capacità di condurre la corrente elettrica
  • Residuo fisso: insieme di sali disciolti in acqua dolce, ovvero i sali minerali e gli oligoelementi che contiene
  • Ph: grado di acidità o alcalinità (detta anche basicità) di un liquido

La valutazione dei parametri permette, a colpo d’occhio, di comprendere se la propria acqua è realmente adatta alle esigenze della famiglia.

In questo modo sarà semplice decidere come intervenire per migliorarne la qualità, scegliendo di installare un purificatore domestico che permetterà di non dipendere più dall’acqua in bottiglia, con un notevole abbattimento di costi e un beneficio per l’ambiente.

È fondamentale precisare che, per conoscere in modo dettagliato tutte le sostanze presenti all’interno dell’acqua, è necessario affidarsi a laboratori di analisi privati o ai dipartimenti provinciali, i quali consiglieranno di prelevare l’acqua dalla propria abitazione per poterla poi analizzare a pagamento.

analisi dell'acqua

Basse temperature di lavaggio con l’ozonizzatore e capi sempre al top

Utilizzare basse temperature nei lavaggi in lavatrice permette di avere capi puliti e igienizzati quando si ha a disposizione un ozonizzatore domestico.

Agganciando Igenial alla propria lavatrice si ottengono infatti numerosi vantaggi, che si traducono in un risparmio economico notevole e in bucati più green.

Quando si dispone di un ozonizzatore domestico Igenial allacciato alla propria lavatrice, si possono infatti effettuare dei lavaggi a basse temperature con acqua fredda, al massimo di 30°.

Questo perché l’ozono rilasciato dal dispositivo direttamente nell’acqua di lavaggio è un potente detergente naturale, in grado di detergere e sanificare ogni tipologia di capo.

Anche le tempistiche si riducono poiché sono sufficienti solamente 30 minuti, che corrispondono a un ciclo breve.

Fare il bucato con acqua fredda, dunque, permette di risparmiare energia e ridurre l’importo delle bollette.

Un ulteriore risparmio è legato a un minore utilizzo di detersivo e all’eliminazione dell’ammorbidente.

Questo perché l’ozono non consente all’elettricità statica di formarsi all’interno del cestello e quindi lascia le fibre dei capi naturalmente morbide.

L’acqua fredda permette anche di lavare capi colorati e bianchi insieme poiché le temperature contenute impediscono al colore di fissarsi ai tessuti.

In più, le nuances restano vivide e luminose, prolungando la vita degli abiti e della biancheria.

Tutto questo grazie all’ozonizzatore, un elemento molto potente composto da tre atomi di ossigeno e dall’alto potere ossidante, spesso impiegato anche per la sanificazione ambientale.

Il potere altamente pulente è attivo anche a basse temperature: non appena l’ozono viene a contatto con il capo sprigiona infatti ossigeno attivo, dall’azione igienizzante.

Dire addio ai detersivi chimici sarà semplice e vantaggioso sotto molti aspetti.

Sempre più italiani utilizzano l’acqua del rubinetto e il purificatore d’acqua

Bere acqua è fondamentale per il benessere fisico ed è un gesto che deve essere ripetuto diverse volte durante il giorno.

Ma qual è l’acqua ideale da bere per mantenere l’organismo in uno stato di benessere?

I dati dello studio di Open Mind Research 2020, pubblicati da Acqua Italia, rivelano che il 77,6% degli italiani utilizza l’acqua del rubinetto.

Si tratta di un vero e proprio cambiamento a livello di abitudini di consumo e nell’ambito socio-economico.

I motivi che spingono maggiormente gli italiani a consumare l’acqua del rubinetto rispetto a quella racchiusa nelle bottigliette in PET sono molteplici.

il consumo di pet

Qui abbiamo raccolto i principali:

La comodità: il 25% degli intervistati ha dichiarato che bere acqua del rubinetto è semplice, dato che è sempre disponibile e a portata di mano.

Attenzione per l’ambiente: un buon numero di individui ha deciso di utilizzare l’acqua del rubinetto come forma di rispetto per l’ambiente. La percentuale è del 24,8%, tra i quali si riscontra una maggioranza di giovani tra i 18 e i 24 anni.

Maggiori controlli e purezza dell’acqua: il 24% degli intervistati ha fornito la motivazione che l’acqua di casa è sottoposta a un numero molto elevato di controlli, quindi si ha una maggiore sicurezza della suo indice di potabilità.

Economicità: l’aspetto economico influenza molto le scelte delle famiglie italiane. Il 19% dei cittadini utilizza l’acqua di casa per contenere le spese legate all’economia domestica.

Presenza di un sistema di filtraggio: un fattore che contribuisce le persone a scegliere l’acqua di casa, nel 28% dei casi, è il fatto di utilizzare dei sistemi di filtraggio per la depurazione domestica.

I purificatori domestici, infatti, consentono di eliminare eventuali impurità e mettono a disposizione delle famiglie un’acqua di qualità da bere e per cucinare, naturale oppure frizzante.

Oltre al dato in crescita degli italiani che assumono acqua dal rubinetto, sono sempre di più anche le famiglie che scelgono di installare a casa un sistema di depurazione.

Le ragioni sono molteplici e vanno dall’eliminazione della logistica per il trasporto delle pesanti casse d’acqua, al risparmio economico, fino alle motivazioni ambientali.

Affidarsi ad aziende qualificate nell’ambito della depurazione domestica è fondamentale poiché permette di avere la sicurezza che gli impianti proposti siano di qualità e di avere un servizio di assistenza e manutenzione efficiente.

Acqualife è leader nei sistemi di depurazione al punto d’uso e mette a disposizione delle famiglie italiane una pluralità di prodotti e soluzioni personalizzate.

La storia dell’acqua frizzante, dall’invenzione a oggi

L’acqua frizzante è a tutti gli effetti una bevanda gassata: in pochi casi, infatti, sgorga già effervescente dalle sorgenti.

Le sue bollicine derivano dall’aggiunta di anidride carbonica con un processo detto carbonazione, che permette di portare a tavola la tanto amata acqua gassata.

Acqua frizzante e acqua gasata sono sinonimi, non esiste quindi nessuna differenza nella loro composizione, né per quanto riguarda il sapore.

In generale, quando l’acqua “cattura” l’anidride carbonica, si formano delle bollicine che tendono a salire in superficie e, conseguentemente, liberarsi nell’atmosfera.

Da questa incredibile scoperta, nel 1700, William Brownrigg diede l’impulso ai primi studi per rendere l’acqua frizzante.

A brevettare il primo metodo di realizzazione dell’acqua gassata ci pensò Joseph Priestley, chimico che partì dal mondo degli alcolici.

Si mise infatti ad analizzare l’effervescenza della birra, posizionandovi al di sopra dell’acqua e osservando come questa trattenesse a sua volta le bollicine di CO2.

Ma il vero pioniere a portare l’acqua frizzante in casa fu Thomas Henry, che a Manchester fondò la prima azienda produttrice di questo liquido effervescente.

Era il 1781 e, grazie al metodo di Priestley, la bevanda si diffuse negli ambienti più ricchi e nelle dimore signorili.

Perfezionate le tecniche industriali, oggi l’acqua gassata è accessibile a diverse fasce di popolazione, acquistata principalmente imbottigliata al supermercato.

Sono pochissimi i casi in cui le acque di sorgente raccolgono abbastanza quantità di gas per sgorgare naturalmente effervescenti.

Ecco perché le più grandi aziende imbottigliatrici, per creare l’acqua frizzante, utilizzano la carbonazione.

In poche parole, aggiungono di bicarbonato di sodio, citrato di potassio, solfato di potassio oppure biossido di carbonio.

Attraverso questo processo, il liquido cattura la CO2 e si formano le caratteristiche bolle che, quando arrivano in superficie, evaporano nell’aria.

Nel caso di bevande alcoliche, l’effervescenza può essere creata in modo naturale, come per esempio con la birra, frutto di un processo di fermentazione.

Chi dispone di un purificatore domestico con gasatore, può invece godere di acqua leggera, salutare ed effervescente direttamente dal rubinetto di casa.

OsmoFiorGas di Acqualife è un depuratore domestico di acqua frizzante che mette a disposizione acqua osmotizzata liscia, frizzante e fredda.

Garantisce fino a 90 litri all’ora di acqua leggera e salutare e può essere collocato sotto il lavello senza che vi sia il rischio di surriscaldamento.

FrigoFiorGas è un gasatore per l’acqua osmotizzata che unisce la tecnologia di raffreddamento al purificatore domestico GoldSlim.

Insieme, i due sistemi domestici consentono di godere di acqua gassata leggera e salutare direttamente dal rubinetto.

Scopri di più sui prodotti Acqualife nella sezione dedicata dell’app.

Depuratore domestico e addolcitore, qual è la differenza?

Conoscere la differenza tra il depuratore domestico e l’addolcitore è fondamentale per valutare l’acquisto di sistemi che sono finalizzati a rendere l’acqua dolce, leggera e salutare direttamente nelle proprie case.

Quando si pensa al purificatore domestico e l’addolcitore, spesso i due prodotti vengono messi in correlazione poiché la credenza è che siano molto simili, avendo in comune la materia prima dell’acqua.

Le differenze in realtà sono sostanziali.

Un depuratore d’acqua domestico interviene per ridurre eventuali residui , metalli pesanti, terreno, sabbia e sostanze indesiderate che possono essere presenti all’interno dell’acqua.

Questi possono essere trasportati dalle tubature di casa, se obsolete e non sottoposte a manutenzione.

Infatti, se l’acqua comunale è controllata per legge nel suo percorso dall’acquedotto e definita potabile grazie a parametri definiti dal Ministero della Salute, lo stesso controllo si ferma nel momento in cui le tubazioni entrano all’interno di proprietà private e palazzi.

Per questo motivo un depuratore domestico da installare in cucina, sopra-lavello, sotto-lavello o sotto-zoccolo, è fondamentale per mettersi al riparo da eventuali sostanze indesiderate, occupando poco spazio e senza effettuare lavori di muratura.

L’addolcitore domestico è invece un dispositivo che consente di regolare la durezza dell’acqua: un parametro che indica la quantità di ioni di calcio e magnesio registrati all’interno dell’acqua dolce.

La presenza di queste sostanze è spesso collegata alla presenza di particolari minerali o metalli che sono sciolti al suo interno e che ne influenzano il suo sapore e la qualità.

Utilizzare dei sistemi finalizzati ad addolcire l’acqua può essere molto utile, soprattutto al fine di tutelare gli strumenti utilizzati quotidianamente all’interno delle abitazioni.

Infatti il calcio e il magnesio sono la causa principale della produzione del calcare, elemento che a lungo andare può provocare danni agli elettrodomestici: intasando le tubature, incrostando danneggiando lavatrici, lavastoviglie, boiler e scaldabagni.

L’addolcitore domestico non interviene sulla purezza del liquido, ma sulla sua qualità, riducendo quindi in maniera drastica e definitiva l’indice di durezza e viene collegato direttamente a monte dell’impianto idrico, per intervenire su tutta l’acqua di casa.

Cos’è un addolcitore domestico e a cosa serve

Gli addolcitori anticalcare sono studiati per andare incontro alle esigenze dei consumatori e risolvere il problema del calcare all’interno della propria casa. Si tratta di dispositivi in grado di ridurre la quantità di calcio e magnesio presenti nell’acqua, diventando così validi alleati per la salvaguardia e il mantenimento di elettrodomestici e dell’intero impianto idrico. Acqualife mette a disposizione svariati modelli di decalcificatori in base al consumo di acqua e al numero di componenti della famiglia.

 

In generale, gli addolcitori d’acqua sono utili a evitare l’accumulo di elevati residui di calcare, sali minerali e altri elementi cristallizzati. Normalmente, queste particelle tendono ad agglomerarsi all’interno di tubazioni, valvole e serpentine di elettrodomestici come lavatrici e lavastoviglie, rischiando di danneggiarli.

L’acqua dura tende quindi a creare delle incrostazioni che mettono a rischio non solo il funzionamento e la capacità pulente di questi macchinari, ma perfino la loro stessa efficienza energetica. Le incrostazioni di calcare, se non trattate in breve tempo possono:

  • creare incrostazioni alle tubature ostruendole
  • impedire il corretto utilizzo della caldaia che non riesce più a produrre acqua
  • favorire il deterioramento di guarnizioni e parti importanti della rubinetteria
  • danneggiare tutti gli elettrodomestici che utilizzano l’acqua

I problemi causati dal calcare non si limitano solo a elettrodomestici e stoviglie, poiché anche nell’acqua utilizzata per l’igiene personale possono esservi alte concentrazioni di calcare. Ecco che in questi casi, gli addolcitori d’acqua rappresentano una soluzione molto pratica ed efficace per ridurre drasticamente questi problemi.

Gli addolcitori si suddividono in domestici o professionali ma hanno più o meno lo stesso funzionamento e l’unica differenza sta nella portata. Entrambi sono composti da una resina a scambio di ioni, grazie alla quale gli ioni di sodio e potassio sostituiscono quelli di calcio e magnesio. La resina è quindi l’elemento focale per il funzionamento degli addolcitori di acqua sanitaria.

In sintesi, il funzionamento degli addolcitori si struttura in questo modo:

  • L’acqua “dura”, cioè con un alto contenuto di calcare (Calcio-Magnesio), viene fatta passare attraverso la resina cationica
  • I sali di calcio e magnesio vengono convertiti in sali di sodio, che non creano incrostazioni o danni per l’organismo
  • L’acqua uscente risulta “addolcita”

Acqualife sviluppa soluzioni per l’addolcimento delle acque domestiche. Per avere maggiori informazioni è sufficiente recarsi nell’area “Acqualife” dell’app.

Si possono lavare bianchi e colorati insieme in lavatrice?

Combinare i bianchi e i colorati all’interno della lavatrice è considerato da sempre un tabù per coloro che si dedicano al bucato quotidiano di casa.

Il risultato, infatti, è sempre e solo uno: un miscuglio di colori, con fibre rovinate e scolorite.

Oggi è possibile effettuare questa operazioni con tutta sicurezza per i propri vestiti e biancheria, utilizzando l’ozonizzatore domestico di Igenial.

La particolarità di questo strumento è quella di aggiungere una piccola quantità di ozono all’acqua di lavaggio della lavatrice, con il risultato di creare un liquido dalle proprietà uniche.

L’acqua ozonizzata è microbiologicamente pura e quindi priva di batteri o di altri organismi: una proprietà che permette di igienizzare e al contempo rendere il bucato pulito.

Ma cosa succede ai bianchi e ai colorati nello stesso cestello? Si otterrà anche in questo caso un risultato straordinario, con colori vividi e un bianco perfetto.

Ciò che rende possibile il lavaggio in lavatrice di bianchi e colorati insieme è la bassa temperatura dell’acqua: è sufficiente impostare un ciclo breve di 30 minuti a 30 gradi per avere un risultato ottimale.

n questo modo il colore non scivolerà dalle fibre e non rischierà di fissarsi sugli altri capi, grazie all’assenza di acqua calda.

In più l’ozono, quando viene a contatto con i tessuti, non li aggredisce ma si lega alle molecole di sporco eliminandole e rispettando le fibre.

L’acqua ozonizzata permette di dare nuova vita ai capi colorati e bianchi, mantenendoli integri anche dopo tantissimi lavaggi.

Questo è possibile perché l’ossigeno agisce direttamente sui tessuti, con un effetto che mantiene le fibre elastiche e flessibili senza irrigidirle e rovinarle.

Scegliere di lavare i bianchi e colorati in un’unica soluzione permette di ottenere diversi benefici sia per quanto riguarda il tempo, sia per un fattore di risparmio economico.

Ecco i benefici dell’utilizzo dell’ozonizzatore per lavatrice di Igenial:

Tempo per il bucato
Con l’ozonizzatore domestico si potrà fare subito il bucato e senza dividere i panni.

Risparmio
Non sarà necessario impiegare detersivi o ammorbidenti con un notevole risparmio economico.

Sicurezza dei tessuti
L’ozonizzatore domestico Igenial dà la certezza che qualunque tipologia di tessuto sarà perfetto una volta completato il lavaggio.

Rispetto dell’ambiente
Meno lavatrici permetteranno di ridurre sprechi di acqua ed energia, portando un notevole beneficio anche all’ambiente.